Una nuova proprietà per «salvare» la centrale

di Edmondo Bertussi
La centrale a biomasse di Collio: il futuro non è più a rischio
La centrale a biomasse di Collio: il futuro non è più a rischio
La centrale a biomasse di Collio: il futuro non è più a rischio
La centrale a biomasse di Collio: il futuro non è più a rischio

Se tutto andrà come pare debba andare, per Collio arriverà il lieto fine di una vicenda iniziata il 9 ottobre 2015. Vicenda legata alla paventata cessazione dell’attività di teleriscaldamento e produzione di energia elettrica iniziata nel 2006 dalla centrale in Cavada, tra il capoluogo e San Colombano. Il 9 ottobre 2015 è il giorno in cui fu recapitata alla sindaca Mirella Zanini una lettera su carta intestata «Cofely Gdf Suez» a firma «Fravt», sua società controllata proprietaria dell’impianto: vi si annunciava che a fine giugno 2016 avrebbe cessato il servizio. Dopo avere iniziato a dicembre 2012 medesima attività a biomassa anche a Marmentino, limitata però solamente a una dozzina di utenze, tra le quali tre edifici pubblici - asilo, elementari e municipio - e continuata forzatamente a gasolio a partire dal 2014, dopo il cedimento strutturale della centrale realizzata sul confine con Irma.

A LUGLIO 2015 aveva già inviato analoga informativa in Comune e data formale disdetta alla manciata di utenti con efficacia un anno dopo, dal 30 settembre 2016. Un imprevisto in una storia piena di ottimismo iniziata da Collio e Marmentino nel 1999 con la Fravt a maggioranza pubblica (Comunità Montana e Comuni), passata poi alla Cofely, del colosso Gdf Suez. Ma con impatto ben diverso nei due Comuni: a Collio la centrale con la sua rete di 18 chilometri dal 2006 serve 1200 abitanti su 2200, con circa 600 utenze tra pubblico e privato. Ecco perché la cessazione del servizio sarebbe stata una botta pesantissima. Si muovevano gli utenti, il Comune, si formava un comitato coinvolgendo anche il parroco don Fabrizio Bregoli. C’era un fatto che apriva uno spiraglio: a termine di contratto agli utenti doveva arrivare una lettera di disdetta 6 mesi prima dell’interruzione del servizio. Si era a ottobre, quindi l’imminente stagione invernale appariva garantita.

E poi? È arrivata l’estate e non è arrivata la lettera di disdetta: è passato senza intoppi un altro inverno.

Un mese fa è cessata però la produzione di energia elettrica, mentre giungevano notizie di trattative con un’altra società. Fonti attendibili danno imminente, nei primi giorni di maggio, l’atto conclusivo. Tutto come prima? Probabilmente sì per Collio, probabilmente no per Marmentino. Qui il sindaco Sergio Piardi ha avviato da tempo i contatti con A2A e la ricerca di risorse per portare il metano da Irma al paese.

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