Una via intitolata alla partigiana Bianchini

di Marco Benasseni
Laura Bianchini morta nel 1983
Laura Bianchini morta nel 1983
Laura Bianchini morta nel 1983
Laura Bianchini morta nel 1983

I nomi di strade e vie non sono di certo un esempio di pari opportunità tra uomini e donne: anche in Valtrompia, come nel resto del Paese, sono quasi tutte intitolate a figure maschili. A Collebeato, fra le iniziative per le celebrazioni del 25 aprile è in programma l’intitolazione di una nuova via a Laura Bianchini, castenedolese, insegnante, figura di spicco della Resistenza e membro della redazione del giornale «Il Ribelle» fondato da Teresio Olivelli, membro dell’Assemblea Costituente e parlamentare alla Camera, morte nel 1983. «LA SCELTA di intitolare la via ad una donna è stato proposta dal Tavolo delle pari opportunità che ha raccolto l’appello di gruppo di donne che da anni ha posto il tema del disequilibrio fra la toponomastica al maschile e al femminile per dare maggiore visibilità alle donne che hanno fatto la storia del nostro paese» spiega Concetta Ponturo, assessora alle Pari opportunità del Comune. La scelta è stata condivisa con tutti i gruppi e le associazioni del territorio e sulla base di una rosa di nomi espressi dagli studenti della scuola secondaria. Questa mattina alle 10, dopo una breve sosta davanti al municipio per depositare la corona di fiori alla lapide dei caduti, il corteo dei partecipanti, preceduto dalla banda, raggiungerà il luogo dove si svolgerà la cerimonia di intitolazione della via. Questo tipo di sollecitazione sta arrivando anche da altri gruppi di Pari opportunità presenti in provincia di Brescia. La situazione in Valtrompia? Gardone ha una strada intitolata a Santa Maria e 68 a uomini, Villa Carcina ne ha 7 che ricordano le donne e 121 l’altro sesso, Lumezzane 3 su 105. Anche Nave ha 4 strade intitolate a donne, rispetto alle 14 dedicate agli uomini. Concesio, Bovezzo e Sarezzo non hanno strade intitolate al gentil sesso, almeno da quanto risulta dall’ultimo censimento disponibile sul sito di toponomastica femminile, gruppo nato su Facebook nel 2012 con l’idea di impostare ricerche, pubblicare dati e fare pressioni su ogni singolo territorio affinché strade, piazze, giardini e luoghi urbani in senso lato, fossero dedicati alle donne per compensare l’evidente sessismo». Collebeato ha voluto mettere in luce la figura di una donna che ha ospitato nella sua casa le prime riunioni della Resistenza ma anche la piccola tipografia dove veniva stampato il giornale clandestino Brescia libera. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Suggerimenti