Viabilità, autovelox e multe
«Il nodo-Provinciale va sciolto»

di Marco Benasseni
Un autovelox installato lungo la provinciale a   Villa Carcina
Un autovelox installato lungo la provinciale a Villa Carcina
Un autovelox installato lungo la provinciale a   Villa Carcina
Un autovelox installato lungo la provinciale a Villa Carcina

All’inizio del mese ci si è trovati attorno a un tavolo per discutere; adesso invece è scattata l’ora della fase di analisi e studio per la riclassificazione delle strade provinciali. Una operazione che sta causando qualche problema in Valtrompia.

Nell’elenco c’è infatti anche la provinciale 345, sulla quale l’osservatorio porrà particolare attenzione tenendo conto che si sta parlando di una delle arterie più critiche del territorio, che esiste una discrepanza tra la classificazione della Provincia e quella del decreto prefettizio del 2013 e che ciò crea dubbi rispetto alla legittimità dell’uso dei rilevatori automatici della velocità e delle conseguenti multe.

Tre i comuni più coinvolti. Concesio per ora ha spento gli autovelox, ma il sindaco Stefano Retali si augura che la Provincia rilegga la delibera perchè «la 345 non è una strada urbana di quartiere». E non è difficile crederlo visto che ci transitano oltre 40 mila veicoli al giorno.

«Siamo fermi da febbraio del 2015 quindi non abbiamo timori per possibili ricorsi degli automobilisti», dice invece il sindaco di Sarezzo Diego Toscani. In effetti è stata proprio la richiesta del Comune saretino a sollevare alcuni dubbi. Nei mesi scorsi era stata presentata un’istanza per poter riposizionare un rilevatore automatico, e la cosa ha innescato una serie di incontri istituzionali che termineranno con la presentazione di un’analisi entro la fine di settembre.

«DI FONDO ho un’unica preoccupazione - continua Gianmaria Giraudini -. A Villa Carcina abbiamo dovuto creare un monumento per alcuni ragazzi morti e con l’installazione delle colonnine speed check e dell’autovelox il problema si è ridotto: la velocità è diminuita e non ci sono stati altri decessi. Sono preoccupato soprattutto per il traffico notturno: prima dell’installazione degli impianti automatici, alcuni automobilisti avevano scambiato il rettilineo di Villa per una pista d’atterraggio». Le installazioni a Villa Carcina sono state autorizzate dalla Prefettura, ma il primo cittadino richiama tutti all’ordine ricordando alle istituzioni che bisogna fare molta attenzione quando si classificano alcune strade. «Prima serve conoscerle. Viverle. Perchè poi i morti restano sulla coscienza - continua Giraudini -. C’è stata leggerezza nel ragionamento sulla 345. Identificarla come strada urbana e imporre i 50 all’ora anche sul nostro rettilineo significherebbe creare code da Bovezzo a San Colombano».

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