Ville e palazzi, la storia si legge

Palazzo Chinelli Rampinelli tra i luoghi di rilievo della Gardone storica
Palazzo Chinelli Rampinelli tra i luoghi di rilievo della Gardone storica
Palazzo Chinelli Rampinelli tra i luoghi di rilievo della Gardone storica
Palazzo Chinelli Rampinelli tra i luoghi di rilievo della Gardone storica

Laura Piardi Camminando per le vie di Gardone la storia si vede, si tocca e da qualche giorno si può anche leggere. Sono stati infatti posizionati i cartelli che segnalano i luoghi di interesse artistico e culturale a visitatori e residenti non solo nel capoluogo, ma anche nelle frazioni di Inzino e Magno. «Investendo solo 1000 euro - spiega Piergiuseppe Grazioli, assessore all’ambiente e ai lavori pubblici - abbiamo individuato 18 luoghi storici e quindi posizionato le indicazioni. Parliamo di chiese, musei, biblioteche, palazzi pubblici ma anche privati». Alcuni antichi, altri più recenti ma comunque significativi o importanti. A GARDONE sono stati inseriti nel nuovo percorso palazzo della Loggetta e palazzo Chinelli Rampinelli, che ospita il municipio, la casa Gotica, villa Bonomi ora Alberti, villa Fausti Gardoncin e villa Mutti Bernardelli, sede della biblioteca, del museo delle armi e della tradizione armiera e dell’archivio storico della caccia. Si prosegue con l’officina del Torcoliere, nelle cui stanze è ordinato il fondo della stampa e del libro antico, villa Beretta e tra gli edifici religiosi la basilica e convento di Santa Maria degli Angeli, le chiese di San Rocco con il Santuario della Madonna del Popolo, di San Carlo Borromeo e la parrocchiale di San Marco Evangelista. A Inzino spiccano tra gli edifici religiosi la parrocchiale di San Giorgio, che risale addirittura all’undicesimo secolo, il santuario della Madonna del Castello e l’antico ponte romanico. Nella frazione di Magno invece la chiesa parrocchiale di San Martino e il santuario di San Bartolomeo. Nel 2018 si proseguirà installando altri cartelli che indicheranno come raggiungere questi luoghi. Verrà sostituita inoltre la segnaletica obsoleta e danneggiata che ricorda i nomi delle antiche vie o della piazze. Ad esempio via della Gregnapola, via Pipistrelli, piazza della Mura, via Ferrari e Vaticano. «Tutto questo - conclude Grazioli - perché ognuno di noi ma soprattutto le nuove generazioni quando passeggiano lungo le vie cittadine passano davanti a chiese e palazzi magari senza sapere la loro storia. Il nostro vuole essere un modo per ricordare il passato da cui si proviene». E valorizzare un patrimonio di siti artistici e culturali. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

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