«Abba Symphonic» La Disco per sempre

Un momento dello spettacolare  show ammirato a Brescia SIMONE DI LUCA
Un momento dello spettacolare show ammirato a Brescia SIMONE DI LUCA
Un momento dello spettacolare  show ammirato a Brescia SIMONE DI LUCA
Un momento dello spettacolare show ammirato a Brescia SIMONE DI LUCA

Facciamo tutti un salto negli anni ‘70 a passo disco-dance. «Abba Symphonic. Real tribute show», andato in scena in un Gran Teatro Morato riempito da 1800 persone, ha mantenuto la promessa di accendere una grande festa con le musiche del mitico gruppo svedese, capace di vendere oltre 400 milioni di album durante la loro magica decade di attività. Non c’erano dubbi sulla materia prima, ma è la lavorazione ad aver sorpreso, con un moderno gruppo pop composto da 7 elementi e un’orchestra sinfonica, di almeno 30, che funziona perfettamente da tappeto sonoro sui classiconi scritti da Benny e Björn, le due «B» di Abba. Notevole anche la classe, fatta di vocalità potente e controllata, delle alter-ego di Agnetha e Anni-Frid, cantanti divertenti e sensuali al punto giusto; perché quella parte della baldoria non può mancare a una grande festa, fatta di luci e costumi per immergere lo spettatore nel mood nostalgico di un passato che finisce per essere socialmente mitizzato, ma che musicalmente non può essere dimenticato. «Waterloo», «Money - money», «Knowing me, knowing you» sono pezzi che non potranno mai finire chiusi in un cassetto a doppia mandata, tanta è la forza comunicativa data dalla semplicità dei testi e dalla potenza di melodie «sticky», appiccicose, per rubare un prestito inglese; è inevitabile immaginarsi avvinghiati sotto le stelle sulle dolci note di «Fernando» («There was something in the air that night / the stars were bright, Fernando»), inno alla spensieratezza di un passato con in braccio una chitarra. La prova definitiva della vitalità di questo repertorio, reso tecnicamente in modo straordinario, sta nella risposta del pubblico: «Abba Symphonic» è una produzione internazionale che accumula ovunque serate da tutto esaurito, con il pubblico che viene esplicitamente invitato ad alzarsi in piedi e ballare sulle note di «Super trouper», «Dancing queen», a cantare su «The winner takes it all», «Lay all your love», e a scatenarsi ancora su «Gimme gimme», il cui riff venne preso in prestito nientemeno che da Madonna. Chissà se tra 40 anni ci ritroveremo a cantare i tormentoni di oggi. Il bis, richiesto a gran voce e ottenuto con «Mamma mia», dice che per il momento gli anni ‘70 e ’80 fanno fatica a dirci addio.•. Vi.Spi.

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