IL LUTTO

Addio a Marcella Vallini, una vita tra amore e poesia

di Paola Buizza
Conosciuta a tutti come Mirella Floris, nome col quale firmava le sue opere, era sposata con Ermes Scaramelli, attore e regista scomparso il 20 marzo 2020
Marcella Vallini  con il marito, l’attore e regista Ermes Scaramelli
Marcella Vallini con il marito, l’attore e regista Ermes Scaramelli
Marcella Vallini  con il marito, l’attore e regista Ermes Scaramelli
Marcella Vallini con il marito, l’attore e regista Ermes Scaramelli

Si è spenta Marcella Vallini, scrittrice e poetessa bresciana conosciuta a tutti come Mirella Floris. Se ne è andata nel silenzio caotico di questa pandemia, raggiungendo il suo amato Ermes Scaramelli, con il quale aveva condiviso un’intera vita: «52 anni di affetto e tenerezza» raccontò a Bresciaoggi nel marzo 2020, dopo la scomparsa dell'attore e regista, tra i fondatori della Compagnia della Loggetta e protagonista di innumerevoli spettacoli teatrali. Chi conosceva Mirella Floris la ricorda generosa e sensibile. Chi, invece, non ha mai avuto modo d’incrociare con lei uno sguardo, ne rimane affascinato da quel senso di pienezza che solo certe persone sanno trasmettere, e dalle parole delle sue poesie. “Ho scritto sofferenze e illusioni, parole sommesse, scene sonanti. Nel segreto libro, in me sepolto, tutto è impresso: inchiostri di lacrime, matite di sangue...” si legge in  “Rivelazione". Marcella o Mirella, poco importa: era una donna che sapeva cogliere il proprio tempo, diventandone testimone. Tra le sue opere ricordiamo Lampi d'estate, Lampi del tempo,   Venuta dal mare, Strisce di Vento, La terrorista e Fiat Voluntas. Portavoce dei diritti e delle istanze dei più deboli - si sentiva "ripiegata verso gli altri, come un girasole volto sempre ai raggi dell’astro" -  conosceva le dinamiche della società, le ingiustizie, l’urlo delle donne e delle madri. «Non sono credente, almeno in senso religioso, ma sento una forte unione con tutta l’umanità» diceva di sé. «Convintamente non credente», eppure, ci racconta lo scrittore Patrizio Pacioni «non ho mai conosciuto una persona che, nelle idee e nella pratica, incarnasse gli ideali di uguaglianza sociale e carità cristiana meglio e più di lei». Nel 2006 a Nave, Giovanna Benini che allora dirigeva l’assessorato alla Cultura (oggi è vice sindaco di Caino) affidò a Marcella Vallini un corso di scrittura creativa. «Rimasi affascinata dalla sua coinvolgente arte maieutica» racconta. «Era solare, empatica. Aiutava a trasformare le emozioni in parole». •

 

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