Addio von Herrmann Assistente privato di Heidegger e Fink

Se ne è andato all’alba, ieri mattina Friedrich-Wilhelm von Herrmann, professore emerito di Filosofia all’Università di Friburgo. Era ricoverato in una clinica da qualche giorno; a dare la notizia della sua morte la moglie, Veronika Müeller-Osthaus, da sempre al suo fianco. Friedrich-Wilhelm von Herrmann avrebbe compiuto 88 anni a dicembre. Ha trascorso la sua vita di studio e di ricerca accanto ai luminari della filosofia tedesca: assistente privato di Eugen Fink dal 1961 al 1970 e poi di Martin Heidegger dal 1972 al 1976, ha trasmesso i concetti fondamentali della fenomenologia friburghese in Europa. Scelto dallo stesso Martin Heidegger come principale responsabile scientifico dell’edizione completa delle sue Opere (la Gesamtausgabe, avviata nel 1975 e tutt’ora in corso di pubblicazione), ha vissuto la curatela editoriale come una vocazione assoluta, tanto che considerava il tempo da vivere solo quello trascorso alla scrivania in compagnia dei manoscritti. Risale al 2014 l’incontro con Francesco Alfieri, studioso di Edith Stein e del movimento fenomenologico. Di lì la pubblicazione dell’innovativo studio sui Quaderni neri di Heidegger «Martin Heidegger. La verità sui Quaderni neri» (Morcelliana 2016, 464 pagine, 35 euro), tradotto in cinque lingue e cuore del dibattito internazionale per l’interpretazione che smentisce le accuse di antisemitismo rivolte al filosofo tedesco. Dalla Premessa al volume del nipote Arnulf Heidegger: «All’inizio del 2013 sono venuto a conoscenza di passi contenuti nei Quaderni neri che si riferiscono agli ebrei, all’ebraismo o, meglio, all’ebraismo mondiale. Mi fu subito chiaro che la pubblicazione di questi Quaderni avrebbe suscitato un grande dibattito internazionale». Già nella primavera di quell’anno, prosegue Arnulf Heidegger, «ho pregato Friedrich-Wilhelm von Herrmann – l’ultimo assistente privato di mio nonno e, secondo una dedica di quest’ultimo, il “principale collaboratore della Gesamtausgabe”, in quanto profondo conoscitore del suo pensiero – di esprimere il suo punto di vista sui Quaderni neri nel loro complesso e, in particolare, sui passi riferiti agli ebrei ora al centro dell’attenzione pubblica». Nelle pubblicazioni sui Quaderni neri «si sono diffuse rapidamente espressioni di grande effetto come “antisemitismo onto-storico” oppure “antisemitismo metafisico”». Ma c’è davvero dell’antisemitismo nel pensiero di Martin Heidegger? «Von Herrmann propone qui la sua interpretazione ermeneutica e il suo collaboratore, Francesco Alfieri, conduce un’ampia analisi filologica dei volumi 94-97 della Gesamtausgabe, approdando a risultati sorprendenti che inaugurano una nuova prospettiva sui Quaderni neri». Da segnalare, tra i lavori più recenti di von Herrmann, l’edizione italiana, curata insieme a Francesco Alfieri, del Carteggio 1930-1949 tra Martin Heidegger e il fratello Fritz (Morcelliana, 2018, 240 pagine, 25 euro): qui si trattano in particolare questioni politiche e sociali. Anche la pubblicazione di inediti su Eugen Fink e Jan Patocka sulla rivista di cultura «Humanitas» è degna di menzione.•. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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