ARTE E DIRITTI

Artisti dissidenti: oggi il talk con Victoria Lomasko e Badiucao

di Sara Centenari
Arte e diritti a Brescia, le testimonianze del performer cinese e della scrittrice russa: incontro pubblico alle 18 di mercoledì 12 ottobre a palazzo Loggia
Da Badiucao a Victoria Lomasko: a Brescia la fiaccola passa di mano
Da Badiucao a Victoria Lomasko: a Brescia la fiaccola passa di mano
Intervista all'artista russa dissidente Victoria Lomasko

Oggi alle 18 si terrà a palazzo Loggia, in salone Vanvitelliano, un talk aperto al pubblico per presentare la mostra e la cifra stilistica dell’autrice, performer e scrittrice Victoria Lomasko in dialogo con il collega cinese Badiucao, anche lui dissidente e protagonista dell'esposizione precedente in Santa Giulia.
Un passaggio di testimone così poco retorico, così sensato e attuale come quello avvenuto a Brescia tra l’artista cinese e la collega russa, si era visto raramente. Anche perché, come ha sottolineato giorni fa in sala Giudici a palazzo Loggia Elettra Stamboulis, la curatrice di questi progetti espositivi raccolti sotto il nome «Arte e diritti», seppur esistano ancora gli artisti «cortigiani del potere» anche al giorno d’oggi - sia nei sistemi democratici che nei regimi autoritari - è indubbio che la necessità espressiva vera dell’arte contemporanea sia ora quella di tenere viva la luce sui diritti.
In questa direzione Comune di Brescia, Fondazione Brescia Musei e Festival della Pace tirano dritti: è il terzo importante episodio dopo «Avremo anche giorni migliori - Opere dalle carceri turche» dell’artista Zehra Dogan nel 2019 e «La Cina non è vicina - Opere di un artista dissidente» di Badiucao nel 2021, con annesse turbolenze diplomatiche. Ora i riflettori saranno puntati sulla brillante intelligenza di Victoria Lomasko: grandi occhi come fari luminosi su un corpo magro che trasmette tenacia e fermezza, come ieri nei dialoghi con i giornalisti.

 

Intervista all'artista cinese dissidente Badiucao

 

Un progetto iniziato molto prima del 24 febbraio 2022

«Nonostante l’attualità internazionale siamo riusciti a rispettare gli impegni presi con “Arte e diritti“» ha rimarcato il direttore di Brescia Musei Stefano Karadjov aggiungendo che «nella sua stessa installazione la mostra sarà a sua volta un’opera d’arte». Un progetto iniziato molto prima del drammatico febbraio di quest’anno. Da venerdì 11 novembre 2022 a domenica 8 gennaio 2023 al Museo di Santa Giulia per la prima volta in Italia sarà ospitata la personale dell’artista dissidente, che ha abbandonato la Russia nel marzo scorso dopo l’invasione dell’Ucraina. «The Last Soviet Artist» inaugurerà proprio il Festival della Pace di Brescia. Questo è un grande trittico sulla libertà civile, politica, artistica nel mondo, perché come sottolinea il vicesindaco e assessore alla Cultura Laura Castelletti «ribadire che la città vuol essere capitale dei diritti, a difesa della democrazia e in opposizione alle dittature, è ancora più importante nel 2023 da capitale della Cultura con Bergamo». E la data del 12 ottobre è un punto fermo del discorso: oggi, mercoledì 12 ottobre alle 18, si terrà infatti a palazzo Loggia, in salone Vanvitelliano, un talk aperto al pubblico proprio per presentare la mostra e la cifra stilistica dell’autrice, performer e anche scrittrice.

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Il 12 ottobre e il precedente con l'artista turca Zehra Dogan 

Fu in quella data che Zehra Dogan realizzò nel museo bresciano l’opera in cui ritrasse l’attivista curda siriana Hevrin Khalaf, trucidata al confine con la Turchia. E oggi, prima del talk, verrà svelata nell’ufficio del presidente del Consiglio comunale e del Festival della Pace, Roberto Cammarata, l’opera che Badiucao ha donato a Brescia Musei. «Purtroppo per la prima volta l’artista che ospitiamo proviene da un Paese in guerra. In passato potevamo parlare di partecipazioni oblique a conflitti - spiega Cammarata -: ora parliamo dell’invasione dell’Ucraina. E nel farlo riprendiamo la bellissima dichiarazione di Mattarella ad Assisi: pace, libertà, democrazia e giustizia si difendono con strumenti di pace, libertà, democrazia e giustizia». Mezzi «coerenti con i fini».

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Victoria Lomasko e Badiucao saranno presenti in sala, come lo sono stati il 6 ottobre, per il passaggio di consegne in questione che durante il dialogo con la cittadinanza dimostrerà tutto il suo valore concreto e simbolico. Badiucao è arrivato dall’Australia a questo scopo. Le incursioni nel contemporaneo sono di due tipi diversi, ricorda Francesca Bazoli, presidente Fbm. «C’è il contemporaneo archeologico che risemantizza il nostro patrimonio classico, come nel caso della mostra di Isgrò. E c’è questo altro grande filone. Basti pensare alla Biennale di Venezia, per capire la centralità di un discorso che permette ai dissidenti di esprimersi in quanto artisti».

«The Last Soviet Artist» per il Festival della Pace: le opere di Victoria Lomasko

Il sindaco Del Bono: «I diritti umani sono inalienabili e non concessioni degli Stati»

«Bisogna accendere tanti fari, fare molta luce» ricorda il sindaco Emilio Del Bono, che ha citato La Pira, Rosmini e Papa Francesco, per ribadire che «i diritti umani sono inalienabili e non concessioni degli Stati». Dopo l’abisso della seconda guerra mondiale sembrava impossibile «ma quel che è scritto nella Dichiarazione del 1948 è preso a picconate. Perciò quello che si fa a Brescia ha un grande valore storico: queste mostre non passeranno rapidamente nel dimenticatoio».

Le riprese delle interviste sono di Riccardo Bortolotti per Only Crew •. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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