ANNIVERSARI

ATENEO DI SALÒ, 450 ANNI DI CULTURA

di Sergio Zanca
Fondato nel 1564, ebbe tra i suoi iscritti Gabriele D'Annunzio e Ugo da Como. Il presidente Mongiello: «Funzione culturale ininterrotta»
La dede dell'Ateneo salodiano. Preseto ne avrà una nuova
La dede dell'Ateneo salodiano. Preseto ne avrà una nuova
La dede dell'Ateneo salodiano. Preseto ne avrà una nuova
La dede dell'Ateneo salodiano. Preseto ne avrà una nuova

Ben 450 anni al servizio della cultura. Cominciano stasera alle 20.30 nell'auditorium dell'Itc «Battisti» di Salò con la presentazione di Philippe Daverio e termineranno a marzo del prossimo anno le iniziative per celebrare l' evento.
«Per il 450° anniversario di fondazione, l'Ateneo di Salò - spiega il presidente Giuseppe Mongiello -vuole celebrare la propria ininterrotta funzione culturale con manifestazioni che colgono quanto di nuovo si è prodotto ultimamente nella ricerca storico-umanistica, tecnico-scientifica e socio-economica, ipotizzando anche possibili linee di prospettiva. Insieme alle più classiche discipline umanistiche, non saranno trascurati aspetti quali il fenomeno turistico, l'ambiente e il paesaggio, la bio sostenibilità nel bacino gardesano. A relazionare sugli argomenti chiameremo docenti universitari italiani (il primo, come dicevamo, è Daverio) ed esponenti della cultura bresciana. Per l'Ateneo si apre un nuovo corso di studi e di ricerche che interessano l'intera area. Ciò ne accresce la responsabilità, e lo sprona a sviluppare ampie aperture in sinergia con le realtà del territorio».
Fondato nel 1564 col nome di Accademia degli Unanimi dal letterato Giuseppe Meio (o Milio), detto Voltolina, e da altri 18 giovani, l'Ateneo, con sede a Palazzo Fantoni, vicino a piazza Vittoria e al Duomo, è la più antica istituzione culturale dell'intero lago di Garda. Fu un vero e proprio cenacolo, un collegio intellettuale di amanti dello studio, sorto per spontanea volontà, e non aperto a chiunque (le domande di ammissione dovevano ottenere l'unanimità dei consensi). Nelle riunioni non si poteva bestemmiare, spergiurare, né giocare a carte o coi dadi.
Ma col tempo gli Unanimi si dimostrarono litigiosi, tanto che nel 1761 nacque l'Accademia dei Discordi, poi trasformata in Accademia dei pescatori benacensi, e, alla fine, riassorbita dagli Unanimi, che dal 1786 cominciarono a dedicarsi all'agricoltura, e al modo di «trarre dalla terra maggior frutto in base alla diversa natura del suolo». Dalle loro ricerche vennero piantati i vigneti in Valtenesi. Ha avuto tra i suoi soci Gabriele D'Annunzio, Giancarlo Maroni, l'architetto del Vittoriale, Ugo da Como, lo scultore Angelo Zanelli, lo scienziato e astronomo Emilio Bianchi, il pittore Angelo Landi, l'agronomo Arturo Marescalchi, i musicisti Marco Enrico Bossi e Giacomo Benvenuti. L'Ateneo conserva negli archivi più di 25mila volumi, manoscritti del '200, codici, incunaboli, 1500 cinquecentine, edizioni stampate all'inizio del '500 dallo stampatore Paganino Paganini a Messaga (Toscolano), documenti della Magnifica Patria.
Intanto il sindaco Gianpiero Cipani anticipa il progetto di spostare l'Ateneo dall'attuale sede di via Fantoni all'ex Palazzo di Giustizia facendo diventare quella struttura il «Palazzo della Cultura».

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