Il bilancio della tre giorni

Inizio da applausi per la Capitale della cultura, Castelletti: «Ben oltre le aspettative»

di Giada Ferrari
Oltre duecentomila le persone che nel fine settimana hanno invaso Brescia. La vicesindaco commenta: «Sapevamo di mettere a disposizione dei bresciani un momento di grande festa a contatto con gli spazi culturali»
Ascencio, lo spettacolo che ha incantato il pubblico in piazza Vittoria a Brescia
Ascencio, lo spettacolo che ha incantato il pubblico in piazza Vittoria a Brescia
Ascencio, lo spettacolo che ha incantato il pubblico in piazza Vittoria a Brescia
Ascencio, lo spettacolo che ha incantato il pubblico in piazza Vittoria a Brescia

Tre giorni, tre diverse emozioni e una risposta estasiata da parte del pubblico. Brescia, insieme a Bergamo, è ufficialmente Capitale della Cultura 2023. La città si è vista invadere non solo dai residenti di Brescia e provincia ma anche da tanti turisti venuti a scoprire le bellezze della Leonessa. L’afflusso stimato da parte delle istituzioni era di circa 200.000 persone, il doppio rispetto al classico numero di presenze in città. Insomma meglio di così proprio non poteva andare. «È andato anche ben oltre le aspettative - commenta Laura Castelletti vicesindaco e assessore alla cultura -. Sapevamo di mettere a disposizione dei bresciani un momento di grande festa, un momento istituzionale importante e un contatto con gli spazi culturali molto coinvolgente. La risposta è stata entusiasta».

L’inaugurazione ha visto la partenza venerdì con un momento istituzionale di forte impatto. Al Teatro Grande, oltre alle istituzioni locali, era presente anche il presidente Sergio Mattarella. «È stato percepito come un momento alto. Una partenza davvero al massimo livello». Il teatro era difatti gremito e fuori un foltissimo pubblico attendeva l’uscita delle istituzioni ed in particolare del presidente, l’obiettivo era riuscire a vederlo e perché no salutarlo. «Lui è amato sul suolo nazionale e anche Brescia ha dimostrato di amarlo molto. Per me personalmente è stato un momento molto emozionante».

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La seconda giornata invece ha trasformato la città in un’enorme festa a cielo aperto. Fin dal mattino piazza Loggia è stata fulcro del divertimento, dapprima con i bambini che hanno cantato l’inno “Crescere insieme” appositamente realizzato per Capitale della cultura. «L’hanno vissuto come un momento di amicizia e di sentirsi parte della città. Il tema del protagonismo è fondamentale: tutti siamo protagonisti della capitale».

Dopo i piccoli, nel pomeriggio, hanno sfilato i quattro cortei per la città ed è poi  arrivato il suono del gong per dare l'avvio ufficiale al palinsesto di eventi, un altro momento con intensa partecipazione e grande divertimento. Infine il maxi concerto che ha visto diversi artisti di caratura nazionale susseguirsi sul palco.

Il concertone: un bellissimo medley da piazza Loggia

«Un momento gioioso e di festa come ce lo eravamo immaginato. Abbiamo avuto dei rimandi molto buoni sia dalle insegnanti che dai cittadini».

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Al contempo piazza Vittoria si è fatta protagonista di avanguardia: un’immensa installazione sonora e luminosa ha incantato i cittadini, accompagnandoli in un viaggio immersivo grazie allo spettacolare show «Asencio».

Cosa unisce gli esseri umani? Una risposta con la danza, le acrobazie e le luci

Ed infine eccoci a domenica: la giornata dedicata alla esclusivamente cultura. Musei, teatri, cinema, biblioteche tutto era aperto, fruibile e pronto ad ispirare la marea di turisti che ha riempito la città. «Uno dice la città viene invasa perché c’è la grande festa, poi apri i luoghi della cultura e non sai come andrà. Poi arrivano più di 8.000 visitatori nei musei e un migliaio non sono nemmeno riusciti ad entrare». Un segnale forte e di grande impatto, a riprova che la Brescia che ama la cultura c’è.

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Tra inaugurazioni, mostre, danza, spettacoli teatrali è stato un vero successo. «Sottolineo l’ottima risposta anche nelle biblioteche. Il nostro sogno e vedere, a fine della capitale, un libro in più in ogni casa dei bresciani».

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Un’inaugurazione con il botto, che faceva respirare un clima entusiasta. Ma non finisce qui il ritmo di produzione culturale sarà costante e continuerà a stupire e contaminare la città.

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