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Il contro-dossier firmato Lega. L’affondo arriva da Bergamo

Il Carroccio bresciano per il momento non segue la stessa strada
Del Bono e Gori stanno pensando al contro-dossier leghista?
Del Bono e Gori stanno pensando al contro-dossier leghista?
Del Bono e Gori stanno pensando al contro-dossier leghista?
Del Bono e Gori stanno pensando al contro-dossier leghista?

La Lega di Bergamo dopo essere stata meno polemica dei colleghi bresciani nei mesi scorsi a proposito di Bergamo e Brescia capitale della cultura ieri ha fatto un balzo in avanti, presentando un contro-dossier. L’atteggiamento soft di prima, insomma, non nascondeva condivisione, non era un silenzio-assenso verso l’operato di Gori e Del Bono, ma copriva un lavoro sottotraccia: la elaborazione cioè di un documento «ombra». E la Lega bresciana che fa? Avremo presto un contro-dossier anche qui? A quanto pare no. La Lega bresciana, sicuramente la più critica tra i partiti e i gruppi consiliari di opposizione della Leonessa, ha attaccato spesso con l’argomento della mancata condivisione, ma anche mettento all’indice il logo creato ad hoc per il 2023. Ma a quanto pare non seguirà il Carroccio orobico sulla strada del contro dossier. «Noi non rinunciamo certo a proporre delle idee, ma non in quella forma. Le inseriremo piuttosto nel programma elettorale», fa sapere Melania Gastaldi, responsabile cultura del gruppo consiliare leghista a Palazzo Loggia. A redarre il contro-dossier è stato il Dipartimento cultura della Lega di Bergamo, che ci sta lavorando dalla scorsa estate. E’ suddiviso in sette aree tematiche, e a contrassegnarlo è un logo - un contro logo, dovremmo dire -, che vede i profili delle due città specchiarsi. «Vogliamo mettere in evidenza questo legame culturale e di vita, di dolore e di rinascita dei due territori. Si tratta di un inno alla vita di due province non solo operose ma anche eroiche» hanno commentato i componenti del Dipartimento nell’incontro di presentazione del contro-dossier alla quale ha partecipato anche l’assessore regionale alla Cultura della Regione Lombardia, Stefano Bruno Galli.•. E.B.

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