L'ESPOSIZIONE

Negli spazi dell'ex cinema Astra in mostra il futuro-presente di Brescia

di Sara Centenari
Presentazione alla Triennale di Milano del doppio evento per capitale della Cultura 2023 in tandem con Bergamo
Intervista ad Alberto Ferlenga curatore di "Visioni per un futuro presente"

Dieci anni di trasformazioni concluse, molti progetti già avviati e già finanziati, tanti altri delineati all'orizzonte, possibili, vicini e concreti. Questo è quello che si prefigge di illustrare il tandem di mostre racchiuse sotto il titolo Visioni per un futuro presente. Città, ambiente, comunità. Una novità nel palinsesto di Bergamo e Brescia, che formano un'unica capitale della Cultura in questo 2023: due allestimenti che verranno inaugurati il 12 aprile alle 18 in due luoghi molto significativi delle due città «capitale». E poiché le parole-chiave saranno rigenerazione e trasformazione (di luoghi che hanno avuto un forte valore nella storia delle città) la location scelta a Brescia è l'ex cinema Astra, che sorge nell'appena riqualificata via X Giornate nel cuore di Brescia ed è di proprietà privata. A Bergamo il luogo prescelto è invece il palazzo della Libertà, a lungo in disuso: ora sarà visitabile a piano terra e al primo piano.

La presentazione alla Triennale di Milano

Brescia e Bergamo presentano alla Triennale di Milano «Visioni per un futuro presente»

Il progetto è stato presentato questa mattina, lunedì 27 febbraio 2023, negli spazi della Triennale a Milano  dal vicesindaco di Brescia e assessore alla Cultura Laura Castelletti e dal sindaco di Bergamo Giorgio Gori con l'introduzione del presidente di Triennale, l'architetto Stefano Boeri. Una presentazione moderata dalla giornalista Laura Longo.
La mostra servirà a tradurre in visioni concrete ciò che è già stato realizzato e ciò che accadrà a breve, nei prossimi mesi e negli scenari che si delineano all'orizzonte: per questo l'espressione scelta è  «futuro presente». Una mostra che parlerà di «bonifiche, ad esempio, perché la nostra storia industriale importante ci ha portato una grande ricchezza ma ha determinato anche numerose ferite ambientali, che sono state curate in parte e andranno rimarginate ancora» come ha sottolineato Castelletti. Quindi in mostra ci saranno angoli della città già rigenerati, «come gli otto parchi e giardini restituiti ai cittadini, angoli di verde in cui i bambini sono tornati a giocare, anche in alcune delle scuole in cui il Comune è intervenuto. Un processo che nessuna amministrazione aveva portato a compimento finora».
Ma nell'ex sala cinematografica verranno mostrati anche i risultati ottenuti con il Bando periferie, il progetto Oltre la Strada che porterà a realizzare il polo culturale Borsoni. E poi ancora il cambiamento delle abitudini di mobilità, in una città a forte vocazione  «motoristica» negli anni passati, con l'arrivo e l'affermazione della metropolitana leggera e il futuro tram elettrico di superficie "per il quale ci sono fondi e progetti". Per proseguire con una delle trasformazioni più importanti, quella   «del grande buco nero che è diventato parco delle Cave, grazie all'acquisizione delle aree e alla coprogettazione con la popolazione che vive nelle abitazioni limitrofe». Coprogettazione di cui hanno parlato anche l'assessora all'Urbanistica e pianificazione per lo sviluppo sostenibile Michela Tiboni, per Brescia, e Francesco Valesini assessore alla Riqualificazione urbana a Bergamo.

Invitati a portare i loro contributi 24 giovani studi di architetti italiani

Ma la mostra non sarà solo un'esposizione dei cambiamenti già in atto: sarà un processo di stimolazione dello sguardo dall'esterno. Ed è qui che probabilmente emergerà una delle riflessioni più accattivanti, come spiega il curatore dell'allestimento bresciano, l'architetto Alberto Ferlenga, «perché 24 studi di giovani architetti di tutta Italia sono stati invitati a fornire contributi su Brescia, con una certa libertà. Abbiamo chiesto loro come vorrebbero trasformare la città. E il materiale già presentato illustra in modo interessante modi nuovi di reagire alla sollecitazione". Inoltre è stato chiesto anche a tre giovani fotografi di illustrare alcuni luoghi urbani, sottraendoli a una contemplazione convenzionale, a uno sguardo già usato. E un punto di vista è stato chiesto al fotografo e fotoreporter Giovanni Chiaromonte.
Alla presentazione odierna sono intervenuti anche Stefano Baia Curioni direttore del Centro di Ricerca ASK dell'Università Bocconi e il curatore della mostra di Bergamo Luca Molinari. Altri particolari nell'edizione di Bresciaoggi in edicola martedì 28 marzo.

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