«Una lettera è una lettera, un numero è un numero... e una capra è sempre una capra!». Su quest'affermazione il sottosegretario alla Cultura, Vittorio Sgarbi, probabilmente non avrebbe nulla da dire. Ma su logo di Bergamo-Brescia Capitale della Cultura non si è certo risparmiato definendolo «d’insolente bruttezza». Sfida raccolta: Akòmi, l'agenzia che quel logo l'ha creato, vincendo anche la competizione internazionale Worldwide Logo Design Award, ha reso pan per focaccia nel modo che le è certamente più consono: sfoderando creatività e una buona dose di ironia. Come? Lanciando un sito internet a tema «caprino», ma solo per qualche giorno. Effetto garantito tra foto, slogan e un manuale «ricco di spunti creativi per tutti gli appassionati di loghi». Un metodo (ovviamente inventato) per «progettare marchi brutti e deformi che vincono premi».
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Utilizzando l'intelligenza artificiale i creativi hanno rielaborato gli script relativi alle ricerche su Vittorio Sgarbi e li hanno trasformati in «Opere d’Arte» dove la protagonista è sempre una capra. «Abbiamo scelto la strada dell’ironia per rispondere a Vittorio Sgarbi - ha commentato il presidente di Akomi, Giordano Apostoli -. In un certo senso abbiamo fatto in modo che fosse l’arte a replicare al critico d’arte». Un modo leggero e provocatorio di stemperare la tensione.