Lunga fila di fan con penne e libri alla mano per rubare un autografo e una fotografia a Donato Carrisi che ieri sera, alla multisala Oz di via Sorbanella, ha presentato il suo ultimo film «Io sono l’abisso». La pellicola, scritta e diretta dallo stesso Carrisi, nasce dall’omonimo libro (undicesimo nella carriera dello scrittore) pubblicato da Longanesi nel 2020. È interpretato da Michela Cescon, Gabriel Montesi e Sara Ciocca e ha visto l’uscita nelle sale italiane giusto 3 giorni fa: il 27 di ottobre. Nel film, così come nel libro, Carrisi torna ad indagare la psiche umana andando a cercare l’origine del male. E lo fa incalzando lo spettatore con un susseguirsi di colpi di scena che a poco a poco svelano la vita nascosta e lo sconosciuto passato dei protagonisti. Facendo vivere al pubblico in sala le emozioni dei personaggi: paura, tensione, compassione e sì, si incastra anche una incredibile storia d’amore. La paura però è protagonista, tanto da farsi cifra dell’opera cinematografica e che qui ha una funzione ben specifica: «Serve allo spettatore per entrare nella vita dei personaggi – commenta Carrisi -. Tant’è che questo non è un film di paura, ma sulla paura». Tema centrale è anche quello dell’abisso. «L’ho scelto perché è presente in ognuno di noi – commenta Carrisi -. L’ho imparato studiando ed è quello che cerco di descrivere. Perché sotto la nostra superficie si agita sempre qualcosa e quel qualcosa, quando viene fuori, quando riesce ad emergere e a rompere la barriera della nostra apparenza diventa qualcosa di pericoloso». La storia si svolge sulle rive del lago di Como e narra le vicende di tre personaggi legati tra loro da un comune destino. Una particolarità nessuno dei tre ha un nome proprio, ma sono conosciuti come: L'uomo che Pulisce, La Ragazzina col Ciuffo Viola e La Cacciatrice di Mosche. Ed è lui, l’Uomo che Pulisce (ispirato al celebre serial killer di Foligno) il malvagio: psicopatico, ossessivo, trasformista che rimorchia donne disperate per poi ucciderle e farle a pezzi senza lasciare traccia. A questi si contrappone la detective, una donna svilita, emarginata, non più riconosciuta nella sua veste ufficiale. E infine lei, la piccola dal ciuffo viola, che sconvolgerà la vita e le certezze del serial killer. Impossibile prevedere l’epilogo, tant’è che nel presentare il film lo stesso Carrisi ha esordito: «Io sono venuto apposta per raccontarvi il finale! La cosa strana è che potrei farlo, perché vedete, in realtà oltre la storia che scorre sullo schermo c’è n’è un’altra che scorre sotto i piedi dello spettatore, nell’abisso, ed è da lì che arriveranno i colpi di scena». Prossime novità per i lettori sono l’uscita il prossimo 8 novembre de «La casa delle luce» e prima di Natale, svela Carrisi, un’altra uscita a sorpresa.•. © RIPRODUZIONE RISERVATA