Con Pierino e il Lupo ripartenza da applausi

Pierino il coraggioso, il lupo cattivo catturato e la papera un po’… oca, un gatto dal passo felpato e l’uccellino impavido, un nonno severo e un po’ noioso e i cacciatori che arrivano a giochi fatti: tutti i tasselli, tutti i personaggi e gli strumenti musicali ad essi collegati sono andati al loro posto uno dopo l’altro ieri mattina al Teatro Grande, nella fiaba di Pierino e il Lupo di Prokof’ev interpretata dall’Orchestra dei Pomeriggi Musicali diretta da Gàbor Takòcs-Nagy e con la voce recitante del bassista Saturnino. Nel pubblico dominava la componente infantile, tanti bambini e tante bambine «scortate» da genitori, zii e nonni; sembravano, specialmente gli adulti, ansiosi di poter tornare al Teatro Grande, ai suoi velluti rossi e a quell’insostituibile, calda atmosfera che caratterizza questa splendida sala. Controlli gentili ma rigorosi, naturalmente, con sanificazioni e mascherine bene indossate per questo «rodaggio» di quella che sarà naturalmente la vita musicale bresciana dei prossimi mesi, cui ha dato il benvenuto all’inizio dello spettacolo il sovrintendente Umberto Angelini. Poi tutto è cominciato, con l’Orchestra dei Pomeriggi Musicali che si stagliava su uno sfondo che di volta in volta cambiava colore a seconda delle situazioni, dall’azzurro riferito alla serenità di Pierino al cupo viola all’apparire del lupo dal margine della foresta. Ma questo era il tutto: il resto era affidato alla musica e alla narrazione di Saturnino, che ha guidato il giovanissimo pubblico nelle varie situazioni messe in partitura da Prokof’ev, un racconto che invita a immaginare i personaggi evocati dai temi musicali e dagli strumenti ad essi collegati. Il gioco creato da Prokof’ev, che funziona sempre, ha trovato nell’Orchestra dei Pomeriggi Musicali e nella voce recitante di Saturnino ottimi interpreti, che sono stati a lungo applauditi alla fine dello spettacolo.•. L.Fert. © RIPRODUZIONE RISERVATA