Da King a Kubrick, illuminante «Shining»

Autore di capolavori:  Stephen King
Autore di capolavori: Stephen King
Autore di capolavori:  Stephen King
Autore di capolavori: Stephen King

Un gioiello. Questo è «Una splendida festa di morte», romanzo di Stephen King pubblicato in Italia da Sonzogno nel 1978, diventato poi noto col nome di «Shining», cioè col nome del film di Stanley Kubrick del 1980. Scrittura perfetta e plot superbo. Si tratta di un romanzo «multitasking», nel senso che contiene più piani narrativi, compreso quello della psicoanalisi: tutti i dubbi e i pensieri, le frasi messe tra parentesi, il frammischiarsi di una realtà che incombe minacciosa mediante una realtà paranormale terribile, alla quale si unisce un intrico di nevrosi e lotte inconsce tengono il lettore con il fiato sospeso ma con una narrazione di livello. Jack Torrance è un uomo in crisi. Frustrato dalla sua vita che gli appare mediocre e insoddisfacente, Jack è uno scrittore che ha perso l’ispirazione e vive con la moglie Wendy e il figlio Danny in una casa ordinaria in cui la vita sembra essere uguale ogni giorno. La situazione economica non è poi delle migliori. Per tutti questi motivi accetta una proposta di lavoro a dir poco singolare: quella custode presso l’Overlook Hotel. Sembrerebbe un impiego come un altro, ma in realtà c’è un gigantesco e lussuoso albergo isolato e sperduto tra le Montagne Rocciose. Per la stagione invernale viene chiuso e Jack ha il compito di vivere lì insieme alla sua famiglia, lavorando come custode in attesa della riapertura. Cinque mesi sono lunghi, ma nessuno immagina cosa possa accadere in quel posto dimenticato da tutti. Man mano che cade la neve e che la famiglia si ritrova sempre più isolata dal mondo, cose strane iniziano a succedere negli spazi desolati dell’hotel. Jack inizia ad avere pensieri sempre più negativi, fino alla follia. La sua frustrazione e la sua rabbia si deformano in furia assassina. I lettori vivranno momenti di terrore. E non dimenticheranno. Mai.

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