Da Piavoli a Mauroner: la fotografia made in Bs

Foto di Ilaria Vidaletti
Foto di Ilaria Vidaletti
Foto di Ilaria Vidaletti
Foto di Ilaria Vidaletti

La mostra permanente del Macof si fa carta per 13 autori bresciani, i cui scatti sono antologizzati nel secondo volume di «fotografia bresciana», presentato ieri a Palazzo Loggia e disponibile per l’acquisto presso il Centro della fotografia italiana in via Moretto 78 (costo 15 euro). Con stili, idee e influenze diverse, questi 13 fotografi rappresentano la scelte del comitato scientifico per le mostre che nel 2020 e 2021 hanno riempito gli spazi del Macof: trattasi di «eccellenza bresciane, di una città che si rivela ricca di autori, sia di livello storico, sia contemporanei. E giovani a cui cerchiamo di dare voce - così ha presentato la pubblicazione del volume il direttore artistico di Macof, Renato Corsini -. Lo spazio “fotografia bresciana” è nato 4 anni fa per dare visibilità ai nostri autori, alcuni capaci di fotografare situazioni eccezionali anche nella stessa città, senza per forza dover andare in posti lontanissimi. Il volume raccoglie diverse eccellenze della fotografia, con intenzioni e spunti differenti sotto il profilo della poetica, dei colori e di altri aspetti di quest’arte». Gli autori le cui foto sono incluse nel volume sono Tito Alabiso, Giovanni Arici, Gigi Bellometti, Fabio Bix, Lucio Chiari, i due omonimi Matteo Lonati (entrambi di Botticino), Caterina Matricardi, Eros Mauroner, Giulio Obici, Walter Pescara, Franco Piavoli e Ilaria Vidaletti. Il secondo volume di «fotografia bresciana» nasce dalla sinergia tra Macof, Banca Valsabbina e il Comune di Brescia, rappresentato ieri dal vicesindaco Laura Castelletti: «L’amministrazione ha sempre cercato di investire e allargare il movimento della fotografia, e la presenza di Macof ha un grande significato. Il Brescia Photo Festival sta diventando un punto di riferimento nazionale: in questo modo cerchiamo di valorizzare al massimo il patrimonio fotografico bresciano». In coda ai ringraziamenti di rito, Corsini ha svelato un anticipo sul 2023: «L’anno prossimo “fotografia bresciana” si declinerà tutta al femminile. Se, fino a poco tempo fa, la fotografia era demandata solo a interpreti maschili, adesso il movimento femminile sta acquisendo un’identità e una qualità notevole. Inoltre, ci terrei a dedicare questo momento a Lisetta Carmi, scomparsa in questi giorni». Una grande fotografa che se ne è andata a 98 anni, alla quale attribuire solo un campo d’applicazione o solo una declinazione d’arte sarebbe riduttivo, visto il suo enorme raggio d’interessi e talenti. Vincenzo Spinoso

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