DOV’È LA MEGLIO GIOVENTÙ? QUI

di Michele Laffranchi
Scampia, Catania, Perugia, Roma, ma anche San Polo:  dalle periferie di tutta Italia, i ragazzi di «From me to we»
Scampia, Catania, Perugia, Roma, ma anche San Polo: dalle periferie di tutta Italia, i ragazzi di «From me to we»
Scampia, Catania, Perugia, Roma, ma anche San Polo:  dalle periferie di tutta Italia, i ragazzi di «From me to we»
Scampia, Catania, Perugia, Roma, ma anche San Polo: dalle periferie di tutta Italia, i ragazzi di «From me to we»

Dall'io al noi. La traduzione, spin-off de LeXGiornate della Fondazione Soldano, aiuta a inquadrare il focus dell’iniziativa. Mentre il Festival continua (si concluderà dopodomani; qui a fianco il programma degli ultimi appuntamenti) rimane l’eco della settimana trascorsa in collettività all’oratorio della parrocchia di Sant’Angela Merici, mettendo sotto lo stesso tetto una cinquantina di ragazzi provenienti da complicate realtà di periferia di tutta Italia: Scampia, Catania, Perugia, Roma e pure la stessa San Polo. Sotto la supervisione di don Marco Mori e don Filippo Zacchi, gli adolescenti (età compresa tra i 16 e i 20 anni) hanno trascorso la settimana dal 4 all’11 settembre dedicandosi a preghiera e riflessione, ma anche a cultura, arte e musica, attraverso una serie di progetti coordinati dalla Fondazione Soldano: apice lo spettacolo messo in scena dagli stessi ragazzi al Der Mast sabato sera. Da apprendisti di vita ad attori sul palco. Il venerdì mattina si era invece aperto con il Dialogo sulla Creatività tra Daniele Alberti e Alessandro Costantini, con le acute riflessioni del primo accompagnate al piano dalla musica splendida del secondo: è stata anche l’occasione di fare due chiacchiere con alcuni dei ragazzi coinvolti in «From me to we», in maniera di trarne un bilancio conclusivo. Daniele e Aurora da Brescia, Mariastella e Giulia da Catania, Giada da Milano e Alessandro da Napoli: per tutti, un’occasione straordinaria di fare nuove conoscenze e tessere rapporti con persone da altre parti d’Italia. Spin-off promosso quindi a pieni voti: «L’idea del progetto è stata centrata – evidenziano Mariastella e Giulia, entrambe catanesi –: aiutarci a fare gruppo e amicizia, scoprendo i diversi tipi di bellezza che ci circondano». «Ci ha insegnato a lavorare su noi stessi e sui rapporti che costruiamo – aggiunge Aurora –: sin dai primi minuti si è capito che avremmo creato qualcosa di bello». Tra le iniziative, anche l’incontro col sindaco Emilio Del Bono in Loggia e il meeting zoom con il cantautore bresciano Frah Quintale. Per il napoletano Alessandro il momento più toccante è stato quello segnato dalla musica al piano del suo omonimo Alessandro Costantini: «Una bomba – fatica a trattenersi il giovane campano –: ho avuto la pelle d’oca per tutto il tempo. Solo la musica ha la capacità di farti pensare e lasciarti emozioni così forti. E poi parlare d’amore, dirsi ti amo: argomenti che tra noi giovani sono quasi diventati tabù. Invece è importante lasciarsi andare ai sentimenti, sfogarsi». Dal progetto la discussione è inevitabilmente andata anche su temi d’attualità, come le prossime elezioni: «A votare ci andrò sicuramente – spiega Daniele –: so solo quello che non voterò, al momento, ovvero la destra». Fino al conflitto che sta insanguinando i confini d’Europa: «Una guerra è sempre una guerra – conclude in tono laconico Giada –: come tale va condannata in ogni caso. Speriamo l’invasione si fermi e possa tornare presto la pace in Europa». Il prequel de LeXGiornate ci ha fatto intravedere l’anima di quella potenziale meglio gioventù che avrà oneri e onori di vivere il futuro del nostro Paese.•. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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