CLASSICA

Al Grande finalmente torna Sokolov

di Luigi Fertonani
Alle 20 il recital rinviato lo scorso 7 maggio che chiude la 59esima edizione del Festival pianistico internazionale di Brescia e Bergamo
Grigorij Lipmanovič Sokolov: classe 1950, pianista russo, talento sconfinato e instancabile
Grigorij Lipmanovič Sokolov: classe 1950, pianista russo, talento sconfinato e instancabile
Grigorij Lipmanovič Sokolov: classe 1950, pianista russo, talento sconfinato e instancabile
Grigorij Lipmanovič Sokolov: classe 1950, pianista russo, talento sconfinato e instancabile

Chiude col botto la 59esima edizione del Festival Pianistico Internazionale di Brescia e Bergamo: alle 20 al Teatro Grande c’è il recital che Grigory Sokolov aveva dovuto rimandare a causa di un’indisposizione lo scorso 7 maggio. Confermato il programma, con le Variazioni e Fuga in mi bemolle maggiore op. 35 «Eroica» di Ludwig van Beethoven, i Tre Intermezzi per pianoforte op.117 di Johannes Brahms e la Kreisleriana op. 16 di Robert Schumann. Tutti i biglietti già acquistati rimangono validi per il concerto di stasera. Le quindici Variazioni e Fuga furono scritte da Beethoven nel 1802, quando stava già lavorando alla Sinfonia n. 3, l’«Eroica». Dedicate al Conte Moritz von Lichnowsky, devono il nome con cui sono conosciute proprio grazie ad alcune affinità col finale della Sinfonia «Eroica», anche se il tema era già stato sperimentato dall’autore ad esempio nel balletto «Le creature di Prometeo».

I tre Intermezzi op. 117 di Brahms risalgono alla fine dell’Ottocento e appartengono alla maturità pianistica del genio di Amburgo. Sono brevi e il primo, un Andante moderato, porta sul frontespizio due versi di una ninna nanna tradotta da Herder: «Dormi sereno, bambino, dormi lieve e tranquillo», che rappresentano bene il carattere di questo brano, che s’incupisce quando, nella ninna nanna, la madre subisce l’abbandono del padre del bambino. Per ultima Sokolov lascia la Kreisleriana op. 16 di Robert Schumann, una celebre composizione che rappresenta molto bene lo stretto rapporto fra la musica e la letteratura. Schumann fu critico musicale per la celebre rivista Neue Zeitschrìft für Musik, dalla quale lanciò ad esempio la figura dell’allora giovanissimo Johannes Brahms.

E così Schumann scriveva a un corrispondente francese della sua rivista, a proposito della Kreisleriana: «Il titolo può essere compreso solo dai tedeschi. Kreisler è un personaggio creato da E.T.A. Hoffmann, un maestro di cappella strano, esaltato e spirituale». A Clara Wieck, la moglie, Schumann scriveva: «Ho passato tre bellissime giornate di primavera in attesa di un tuo messaggio e poi ho scritto Kreisleriana, in quattro giorni: mondi del tutto nuovi si schiudono davanti a me». Dedicati all’amico Chopin, gli 8 pezzi sono definiti Fantasie dall’autore, e alternano una sensibilità febbrile a tratti malinconici. Sokolov è un artista che il pubblico del Festival ammira da anni per la sua sensibilità e per la vastità del suo repertorio. Quasi leggendaria la sua generosità nell’elargire bis: un esempio è quello del suo concerto «At Esterházy Palace» pubblicato dalla Deutsche Grammophon in occasione dei suoi 70 anni e che si conclude con ben 6 bis, dopo aver interpretato 3 Sonate di Franz Joseph Haydn e gl’Improvvisi D 935 di Schubert.•. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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