Giornata della Poesia che corre sui binari e tra le porte dei paesi

di Alessandra Tonizzo
Giornata mondiale della Poesia, dedicata anche ad autori come Rimbaud che nel film «Poeti all’inferno» era interpretato da Leonardo di Caprio (1995)Davide Rondoni, versi su fsnews.itErika di Felice, poesia sui treni
Giornata mondiale della Poesia, dedicata anche ad autori come Rimbaud che nel film «Poeti all’inferno» era interpretato da Leonardo di Caprio (1995)Davide Rondoni, versi su fsnews.itErika di Felice, poesia sui treni
Giornata mondiale della Poesia, dedicata anche ad autori come Rimbaud che nel film «Poeti all’inferno» era interpretato da Leonardo di Caprio (1995)Davide Rondoni, versi su fsnews.itErika di Felice, poesia sui treni
Giornata mondiale della Poesia, dedicata anche ad autori come Rimbaud che nel film «Poeti all’inferno» era interpretato da Leonardo di Caprio (1995)Davide Rondoni, versi su fsnews.itErika di Felice, poesia sui treni

(Un) po’, e sia. Ne basta un pizzico, di poesia, per svoltare. Tipo la saccarina o il dragoncello. La si celebra a livello mondiale, oggi, come volle l’Unesco nel 1999 – una vita di strofe fa. Ma che strofa fa, quest’oggi, è un po’ un mistero. E sia: lo si indaghi. «Alberi, boschi e foreste ci nutrono, ci fanno respirare, ci aiutano a crescere bene, a guarire dalle nostre ferite, a rimanere sani. Ci aiutano a rimanere umani. Proprio come la poesia». Dice così Valentina Ivancich, chiamata a suntare il connubio tra versi e selve che ogni 21 marzo è festeggiato; la Giornata mondiale della Poesia collima con quella Internazionale delle Foreste, insieme s’incrociano da anni ai Parchi letterari d’Italia, passaggi interiori che Leopardi e Silone, Manzoni e Ovidio, Deledda e Bufalino (per salutarne alcuni) percorsero a mente scalza volte su volte (il programma è da conoscere via parchiletterari.com). Sembra che il movimento aiuti il fermento delle rime. FSNews e La Freccia mai han perso quel treno, e ancor’ora incalzano il tributo alla musa rotaia. Il sito (www.fsnews.it) accoglie un nuovo progetto-performance di testi a tema, alcuni dei quali tradotti nella lingua dei segni, mentre s’odono le scorse puntate convogliate da Davide Rondoni ed Erika di Felice. Lui, nato davanti a una stazione, ricorda figli di ferrovieri con un’epifania lirica luccicante, da Pablo Neruda, a Mario Luzi, a Fernanda Romagnoli; non per caso «viaggiando si scrive. Si sta fermi e si è in movimento: la dimensione della visione», riflette prima di recitare la sua «Possiamo soltanto amare». Lei legge i «Ricordi di un viaggio verso la Grecia», di Piero Bigongiari, mostrando memorie di mari fuggiaschi («Odoravo la ruta sugli scogli delle tue isole./ Lasciami andare») tra quei vagoni cittadini che alle città rubano ogni mozzicone, qualche marzapane. L’urbe nostra, che con Bergamo per il 2023 è Capitale italiana della Cultura, spinge il vernacolo, rampando la rassegna «La poesia del dialetto. Uno straordinario patrimonio storico e artistico»; da Brescia a Salò, fino a dicembre palleggiano convegni, recite e teatri gergali sovente sonettati (locandina su bergamobrescia2023.it); l’incontro più prossimo all’equinozio d’adesso è domenica 26, a Maderno: tutto su Angelo Canossi, il Poeta della brescianità. Che alle volte ha un tema dato o una dolenza imposta, da sbocciare tramite felicità caute (rizzate). Succede nel sottaciuto archivio che collaziona tutti i componimenti di autori bresciani portatori di disabilità, grazie al «Centro di Documentazione sull’Handicap Maurizio Maggi», nella Casa delle Associazioni, in collaborazione tra il Comune e la famiglia Maggi (documenti su comune.brescia.it). Un pozzo cui attingere per abbeverare quella sete che non si spegne. Lo sanno i bambini, trangugiatori di boccali elegiaci al solo nascere – per inerzia, per cherubineria. E Preseglie a loro dedica un’ora di «Poesie alla Porta» (orologio puntato sulle 16,30, indirizzati alla biblioteca locale; prenotazioni tramite biblioteca@comune.preseglie.bs.it); dai 5 anni in su, scorreranno giù rivoli di metafore in rotoli. Agli altri resta l’ispirazione. In questo istante sarà forte, anche solo per suggestione. Chi scribacchierà niente, chi fregherà il suo primo periodo ritmico, nella voglia – forse – di regalarlo poi al mondo. Si può, si può, con corsi e concorsi (per esempio a Polpenazze: sino a giugno resiste la decima edizione, senza limiti d’età, ci si iscrive qua: comune.polpenazzedelgarda.bs.it).•. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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