Il metodo Eas a Brescia per la scuola che verrà

di Enrico Gusella
Professore: Pier Cesare RivoltellaLa cover del libro dedicato agli Eas
Professore: Pier Cesare RivoltellaLa cover del libro dedicato agli Eas
Professore: Pier Cesare RivoltellaLa cover del libro dedicato agli Eas
Professore: Pier Cesare RivoltellaLa cover del libro dedicato agli Eas

Brescia anche quest’anno torna ad essere la capitale della didattica. Domani, dalle 9.30, al Campus dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Brescia in via Garzetta 48 si terrà la giornata di studi «Gli Eas tra didattica e pedagogia di scuola. Dieci anni di metodo». Promosso dall’Università Cattolica del Sacro Cuore - sede di Brescia - attraverso il settore Formazione Permanente, il Cremit Centro di Ricerca per l’Educazione ai Media, all’Innovazione e alla Tecnologia Università Cattolica di Milano e Morcelliana Scholé Editrice di Brescia, l’iniziativa vedrà docenti, dirigenti scolastici, studenti universitari, operatori scolastici confrontarsi in sedute plenarie, seminariali e laboratoriali attorno ai complessi problemi che coinvolgono la scuola e i loro protagonisti. Al centro del dibattito il «metodo Eas» di cui saranno ripercorsi e indagati modelli e funzioni. L’ideatore dell’iniziativa è il professor Pier Cesare Rivoltella, ordinario di Didattica generale, Didattica e educazione mediale e Tecnologie dell’istruzione e dell’apprendimento, direttore e fondatore del Centro di Ricerca per l’Educazione ai Media, all’Innovazione e alla Tecnologia dell’Università Cattolica del Sacro Cuore. In cosa consistono gli Episodi di Apprendimento Situato? Sono un formato didattico, un modo di costruire la lezione. Il metodo prevede che siano scanditi in tre fasi, preparatoria, operatoria, ristrutturativa, per altrettanti verbi didattici: anticipare, produrre, riflettere. Lo studente viene invitato a confrontarsi con una situazione. A Brescia presenteremo un volume di quasi 400 pagine che fa il punto su questi 10 anni di sperimentazione: abbiamo raccolto le voci degli insegnanti formati, studiato la presenza del metodo negli articoli scientifici, verificato cosa di esso rimanga ancora valido (quasi tutto, viene da dire con un certo orgoglio). Come vede il ruolo dell’insegnante oggi? È cruciale. I ragazzi hanno bisogno di guide significative. Dobbiamo provare a costruire una società migliore. In quale modo la scuola potrà affrontare le complessità in atto? Servono professionalità, serietà, capacità di aggiornamento. Politiche educative finalmente attente ai problemi dell’oggi. Spendere in ricerca, qualificare gli insegnanti, ripensare la loro formazione iniziale e in servizio. Ricostruire un clima di collaborazione con le famiglie e stringere un patto con i ragazzi. Algoritmi, tecnologie digitali, internet, intelligenza artificiale: diventeranno parte del futuro della scuola? Lo sono già. Sono meravigliose opportunità, ma per esserlo davvero i docenti vanno preparati, le didattiche aggiornate. Gli Eas sono una possibilità. Il volume, a cui ho fatto cenno, è diviso in due parti. Nella prima, insieme a un gruppo di insegnanti esperti, ragiono sulle questioni che il metodo affronta: la progettazione, il curricolo, la valutazione, l’idea di scuola che soggiace a tutto questo. Nella seconda parte, con i ricercatori del Cremit restituisco i dati di una serie di ricerche parallele condotte sulla diffusione del metodo. Per affrontare alcuni temi cruciali della scuola di domani.•.

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