Il «Ritratto» e lo scandalo di Dorian Gray

di Silvia Allegri
Lo scrittore Oscar Wilde (1854-1900)
Lo scrittore Oscar Wilde (1854-1900)
Lo scrittore Oscar Wilde (1854-1900)
Lo scrittore Oscar Wilde (1854-1900)

«Dorian Gray, sì, è il suo nome. Non avevo intenzione di dirtelo. Se qualcuno mi piace immensamente, non dico mai il suo nome a nessuno. È come cederne una parte. Ho imparato ad amare il segreto». Con queste parole l’artista Basil Hallward si confessa a Lord Henry Wotton, nobile dissoluto e cinico, di fronte al ritratto di un giovane di straordinaria bellezza, limpidi occhi azzurri e capelli biondi e ricci, che lo ha stregato al punto tale da scegliere di non esporre la sua opera, quasi potesse servire per tenere sempre vivo il legame tra loro: «C’è dentro troppo di me». «Il ritratto di Dorian Gray», capolavoro di Oscar Wilde (Dublino 1854 – Parigi 1900), racconta la storia di Dorian, che dopo aver contemplato la propria bellezza nel ritratto si rammarica di invecchiare mentre la tela resterà sempre perfetta, e si dice disposto a qualunque cosa purché possa avvenire il contrario. Si accorgerà come il suo desiderio sia stato esaudito nel momento in cui sceglie di vendere la propria anima, seminando dolore e morte in cambio dell’eterna giovinezza, mentre sul suo ritratto si delineano, giorno dopo giorno, i segni inconfondibili della corruzione e della malvagità. E intanto, tra feste e conversazioni da salotto, tra amori tormentati e omicidi emergono le riflessioni sul valore dell’arte, unico strumento capace di opporsi alla banalità dell’esistenza, e su quella legge spietata per cui ogni eccesso è seguito da un’inevitabile punizione. IL ROMANZO comparve nella sua prima versione sulla Lippincott’s Monthly Magazine nel giugno 1890, e l’anno successivo uscì in volume con l’aggiunta di sei capitoli. Il successo fu immediato, come anche lo scandalo suscitato: quella di Dorian è una vita licenziosa, esattamente l’opposto rispetto al conformismo della società vittoriana. E Oscar Wilde è una figura scomoda, per averla rivelata: nel 1895 fu condannato per omosessualità a due anni di lavori forzati, e durante il processo «Il ritratto di Dorian Gray» fu usato come prova a suo carico. Le sue opere non hanno mai smesso di sedurre i lettori di tutte le generazioni, affascinati da Dorian Gray al punto che ancora oggi questo romanzo continua a essere uno dei bestsellers mondiali più clamorosi di sempre. Forse, in tempi moderni, ad attrarre non è più tanto la storia di un amore scandaloso e di costumi lascivi, quanto il terrore di perdere la bellezza, di invecchiare, di riconoscere nel proprio volto le cicatrici lasciate dalla vita. E si insinua, nonostante tutto, il desiderio irrefrenabile di essere sempre giovani e bellissimi come Dorian Gray, e a qualsiasi costo, in un’epoca in cui la bellezza spesso diventa solo un’arida e fredda prigione. •

Suggerimenti