«IL SUD ESISTE» OGGI E DOMANI

Uno degli altiforni dell’acciaieria Ilva di Taranto, simbolo di quello sviluppo tragicamente sbagliato che è al centro da anni della questione meridionaleIl libro dell’economista Marco Vitale pubblicato da Serra Tarantola
Uno degli altiforni dell’acciaieria Ilva di Taranto, simbolo di quello sviluppo tragicamente sbagliato che è al centro da anni della questione meridionaleIl libro dell’economista Marco Vitale pubblicato da Serra Tarantola
Uno degli altiforni dell’acciaieria Ilva di Taranto, simbolo di quello sviluppo tragicamente sbagliato che è al centro da anni della questione meridionaleIl libro dell’economista Marco Vitale pubblicato da Serra Tarantola
Uno degli altiforni dell’acciaieria Ilva di Taranto, simbolo di quello sviluppo tragicamente sbagliato che è al centro da anni della questione meridionaleIl libro dell’economista Marco Vitale pubblicato da Serra Tarantola

I mesi del Coronavirus hanno unito il Paese nella sofferenza e nella resistenza, riunite sotto la bandiera italiana nella convinzione che, come raramente accaduto in passato, sia arrivato il momento di una riflessione unitaria per riavviare il motore sociale ed economico nazionale. In questo processo di riavvicinamento, il rapporto tra Nord e Sud torna a essere tra le priorità del Governo, dopo decenni di alti e bassi di quelle «politiche per il Mezzogiorno» che spesso si sono concluse con un nulla di fatto. Decenni di progetti che sono stati portatori di principi che tornano nel volume «Il Sud esiste. Cinquant’anni di impegno professionale nel Sud di un economista lombardo, riletti con gli occhi di oggi e di domani» (Marco Serra Tarantola Editore), raccolta di scritti e testimonianze delle esperienze dell’economista bresciano Marco Vitale, che alla questione meridionale guarda come a un potenziale da rivalutare per far ripartire il Paese. Dedicato ai ragazzi e alle ragazze del Rione Sanità di Napoli, il volume raccoglie in quasi 400 pagine una selezione delle riflessioni di Vitale sui modelli di sviluppo del Meridione; una cronologia che guarda idealmente al «Viaggio in Italia» di Guido Piovene e può essere letta trasversalmente come la testimonianza del percorso zoppicante di un territorio minato dalla mafia, dai baroni, da un’alfabetizzazione altalenante, da una classe politica spesso inadeguata, dagli speculatori del non-sviluppo e da certe élite sempre ben ancorate ai propri privilegi; ma che dall’altra parte può contare su una tradizione ricchissima, sulla forza di un popolo accogliente e solare, sul valore di un patrimonio storico e artistico unico nel mondo. Dopo aver sottolineato il valore del termine «insieme», rievocato attraverso i tanti viaggi fatti nelle regioni del Sud, l’autore costruisce la sua riflessione muovendo dalle due «concezioni in conflitto», affrontando i feudalismi moderni, il centralismo e il federalismo, per poi auspicare il passaggio da un’economia di assistenza a un’economia finalmente di sviluppo. Con un focus dedicato alla svolta del 1992 che ha rimesso al centro il tema della legalità, della responsabilità dei sindaci, il ruolo dell’imprenditoria del Sud e le speranze per una nuova classe dirigente intesa come «maggiore industria del Paese». In una progressione cronologica che dalla stagione ideologica degli anni Settanta arriva sino ai giorni nostri, il merito del libro è quello di sapersi tramutare in piccolo laboratorio al quale attingere per la ricostruzione dei prossimi anni. Qui la «militanza» di Vitale si fa testimonianza, nella raccolta di esempi concreti e storie che possono ergersi a paradigma, dai progetti di sviluppo per i ragazzi di strada di Napoli alla valorizzazione della Valle dei Templi di Agrigento, nell’auspicio che il Sud «riacquisti una nuova fiducia in se stesso e quindi ritorni ad alimentare la speranza della quale abbiamo tutti un disperato bisogno».•. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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