Kanalidarte, il mondo distopico di Sinta Werner

L’inaugurazione di «As seen from without» è oggi dalle 12 alle 18
L’inaugurazione di «As seen from without» è oggi dalle 12 alle 18
L’inaugurazione di «As seen from without» è oggi dalle 12 alle 18
L’inaugurazione di «As seen from without» è oggi dalle 12 alle 18

Rapporti fragili, equilibri instabili, dicotomie alle origini di una pensiero: realtà e immagine, connessione tra spazio digitale e analogico, collage fotografici pervasi di riflessi, spostamenti, sdoppiamenti e rotazioni che generano illusioni o inganni. Magnetico, sfuggente ed evanescente, il mondo distopico di Sinta Werner irrompe negli spazi espositivi della galleria Kanalidarte di Afra Canali, in città, dove oggi inaugura «As seen from without», percorso che s’inserisce nell’ampio palinsesto del Brescia Photofestival 2021, apportando ulteriore valore aggiunto alla proposta. Il lavoro della giovane artista berlinese, alla prima personale in Italia, si esprime attraverso la divisione in frammenti di scatti di architetture moderniste, porta a uno spostamento sia delle facciate degli edifici che delle prospettive fotografiche, annullando così le leggi matematiche della prospettiva centrale. Allo sguardo superficiale dello spettatore impaziente, il lavoro della Werner offre poco più di un esame fotografico di spazi architettonici modernisti, che proprio assieme alle strutture ritmiche delle facciate rappresentano i motivi ricorrenti all’interno della sua ricerca; diventa invece una trappola per coloro che guardano più da vicino… E l’interrogativo s’innesca dunque consequenziale: «Ci fidiamo ancora della fotografia come garante di immagini realistiche?». Formatasi alla Kunsthochschule Berlin-Weißensee e all'UdK, successivamente al Goldsmith College di Londra, conseguendo un secondo Master of Fine Arts, Sinta Werner - che attualmente vive e lavora nella capitale tedesca, dov’è rappresentata dalla Alexander Levy Gallery - sperimenta una forma di mimesi eccessiva, come la conosciamo dai fenomeni di trompe l'oeil della natura morta del diciassettesimo secolo e che Pierre Charpentrat voleva conoscere a ragione come non più appartenente al campo della rappresentazione, ma alla sfera di allucinazioni. Le sue opere dimostrano in modo affascinante quanto sia costruito, inaffidabile e suscettibile all'inganno ciò che chiamiamo il nostro «vedere». Appuntamento dalle 12 alle 18: l’artista, già protagonista di numerose personali e collettive sia in Germania che all’estero, sarà presente all’inaugurazione; la mostra rimarrà poi allestita e visitabile fino al 4 settembre (www.kanalidarte.com).•. E.Zup. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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