«La fabbrica del mondo» si è svelata a Desenzano

Folta la rappresentanza di studenti all’incontro promosso da Fondazione Soldano e Comune di DesenzanoI ragazzi delle scuole superiori hanno dialogato con Telmo Pievani
Folta la rappresentanza di studenti all’incontro promosso da Fondazione Soldano e Comune di DesenzanoI ragazzi delle scuole superiori hanno dialogato con Telmo Pievani
Folta la rappresentanza di studenti all’incontro promosso da Fondazione Soldano e Comune di DesenzanoI ragazzi delle scuole superiori hanno dialogato con Telmo Pievani
Folta la rappresentanza di studenti all’incontro promosso da Fondazione Soldano e Comune di DesenzanoI ragazzi delle scuole superiori hanno dialogato con Telmo Pievani

Tra infinite domande sollecitazioni e l’elaborazione di suggestioni, si è concluso sabato il progetto dedicato ai ragazzi delle scuole superiori di responsabilità ambientale «La fabbrica del mondo», organizzato dalla Fondazione Francesco Soldano con il Comune di Desenzano. Nello splendido scenario del Teatro Alberti, tutto esaurito dagli studenti che hanno aderito all’iniziativa del liceo Bagatta e dal Bazoli-Polo, si è svolto l’ultimo incontro sotto forma di dialogo con Telmo Pievani, coordinatore scientifico del progetto e autore del programma Rai che ha ispirato l’iniziativa. «La Fabbrica del Mondo si è inceppata. La Fabbrica del Mondo è il nostro pianeta, o meglio è l’insieme di tutte le relazioni tra la specie umana e la biosfera - le parole di Pievani -. Ogni giorno sentiamo parlare di crisi ambientale e climatica, ma sempre con gli stessi toni e dentro le medesime emozioni. Ciò crea assuefazione e rassegnazione». Il che si trasforma, per i più giovani, in uno stato d’insofferenza emotiva in vista del futuro. A questo proposito è stato messo in campo questo progetto dalla Fondazione presieduta da Daniele Alberti, nell’alveo de LeXGiornate Young e nella programmazione ufficiale di Brescia e Bergamo Capitale della Cultura. Un progetto fortemente voluto dall’assessore alle Politiche educative Cristina Degasperi, che spiega: «Abbiamo bisogno di formule diverse e innovative per raggiungere le nuove generazioni». Il percorso ha raggiunto moltissime classi degli Istituti superiori di Desenzano e coinvolto decine e decine di studenti che sono stati sollecitati a porsi domande, a sviluppare curiosità e riflessioni per allenare la consapevolezza e la prospettiva critica guardando ai grandi temi contemporanei. Una modalità che è il caposaldo dei progetti promossi dalla Fondazione Soldano. In questo caso la progettualità si è sviluppata attraverso 4 appuntamenti (da marzo a maggio); al centro, i temi centrali anche nell’Agenda 2030 dell’Onu. Dallo sguardo evoluzionistico sull’Antropocene (l'attuale epoca geologica, nella quale l'essere umano con ha modificato il territorio e il clima) al climate change raccontato dalla prospettiva dell’acqua. Dalla minaccia alla biodiversità, all’ambiente, alla salute e al benessere dell’uomo. L’appuntamento di questo fine-settimana era di sicuro il più atteso e anche l’unico in presenza. «Tra i giovani si stanno diffondendo i virus dell’eco-ansia e dell’indifferenza. Con loro bisogna trovare quindi le parole giuste», sostiene Pievani, che non a caso coniuga lo stile teatrale con la divulgazione scientifica, il racconto cinematografico con le voci autorevoli della scienza. Per illustrare il mondo contemporaneo intorno a temi di notevole rilievo.•.

Suggerimenti