FESTIVAL

La ricerca dei valori certifica che siamo vivi

di Vito Mancuso
L'intervento del teologo e filosofo oggi protagonista de LeXGiornate
Vito Mancuso: «La mente innamorata», titolo del suo libro e dell’intervento
Vito Mancuso: «La mente innamorata», titolo del suo libro e dell’intervento
Vito Mancuso: «La mente innamorata», titolo del suo libro e dell’intervento
Vito Mancuso: «La mente innamorata», titolo del suo libro e dell’intervento

«La mente innamorata», titolo del mio intervento a LeXGiornate e del mio ultimo libro, è un’espressione tratta dal Canto XVII del Paradiso, che io utilizzo per descrivere un’esperienza che coglie alcuni esseri umani. Il centro di elaborazione di informazioni dell’uomo, appunto la mente, viene catturato da una luce o, meglio, da un ideale, ovvero la somma di un’idea e di energia, che permette all’individuo in questione di assaporare il mondo in maniera diversa. Porto esempi di uomini e donne che hanno interpretato questo innamoramento della mente; se per qualcuno resta una pura e semplice illusione, per altri rappresenta il modo migliore di intercettare il flusso dell’energia vitale. Spesso la speculazione filosofica e teologica porta a chiedersi da dove venga il male, o se i valori siano ancora rintracciabili in un’epoca funestata. È proprio la ricerca dei valori a certificare che noi, esseri umani, siamo ancora vivi.

Se ci interroghiamo su un presente che non è come vorremmo, è proprio perché dentro di noi è vivo il desiderio di giustizia e armonia sociale. Se percepiamo come cattivo ciò che ci circonda, significa che non siamo fatti per viverlo, come un organismo attraverso il dolore manifesta una patologia. E, allora, dobbiamo cercare di trovare energia positiva nelle migliori espressioni dell’umanità, non guardando solo alla cronaca, dove si fa notizia perlopiù quando si infrange la fisiologia etica. Possiamo pensare che l’essere umano dia il meglio di sé nella quotidianità, ricordando alcune figure del recente passato. Io credo che ognuno di noi debba chiedersi quale modello voglia seguire. La possibilità di attingere ai valori migliori dell’umanità esiste, è reale e sta nei libri, nella musica, nel rapporto con una natura che non va solo sfruttata. Quest’anno il tema della rassegna è «Voci di donna», dunque cercherei di fare anche una riflessione sull’universo femminile. Io credo che femminile e maschile non siano solo dimensioni biologiche, ma anche spirituali ed emotive.

Dentro ogni essere umano, a prescindere dal sesso, esistono una disposizione maschile e una femminile. Un altro discorso è il debito storico che gli uomini hanno accumulato nei confronti delle donne, le quali per secoli non hanno avuto spazio; adesso più che mai è giusto che l’abbiano. Credo anche, però, che maschile e femminile siano disposizioni della mente e del cuore: Nelson Mandela ha espresso un modo di fare politica più morbido e vicino all’universo femminile, mentre Margaret Thatcher, per esempio, pur essendo donna, affrontava i problemi con volontà di potenza e affermazione maschili. Maschile e femminile sono due forze che funzionano se sono in armonia: talvolta abbiamo bisogno di imposizioni, altre di un ascolto attento, di un’idea proposta e non imposta».

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