Le «Due anime» di Soggetti da operaio a pittore rinato

di Alessandro Gatta
I  quadri di Ruggero Soggetti: dipinti a olio, a matita, ad acquerello
I quadri di Ruggero Soggetti: dipinti a olio, a matita, ad acquerello
I  quadri di Ruggero Soggetti: dipinti a olio, a matita, ad acquerello
I quadri di Ruggero Soggetti: dipinti a olio, a matita, ad acquerello

Apre oggi la mostra «Due anime», e non poteva che chiamarsi così: ci sono una ventina di dipinti e una dozzina di fotografie. «Ma tutto a colori, perché il bianco e nero sta meglio da solo». La saletta è piccola, quella dietro al municipio: ma vista l'estate (e i turisti) come prima mostra non c'è male. Non è un esordio, ma un ritorno: «Non dipingevo da almeno 15 anni». Ruggero Soggetti, 66 anni, ha ricominciato nel 2021, quando ha perso il lavoro dopo quasi tre lustri da operaio: già maestro d'arte, aveva tuttavia accantonato la sua più grande passione (l'arte del ritratto e del paesaggio in senso lato: sui quadri e nelle foto) per ovvi motivi lavorativi. Prima come grafico e fotografo, ma in ambienti industriali, poi come operaio, lavoro di fatica: «Diciamo pure che quando tornavo a casa, la sera, non avevo né voglia né tempo». Le vie del destino sono infinite: «Da quando ho perso il lavoro mi sono dedicato ai miei piaceri: dipingo e fotografo come e dove voglio io. Credo che quando accade così, alla fine venga tutto più bello». Originario della Valtrompia, nativo di Sarezzo e poi per qualche tempo spostatosi anche a Gardone, dal 2009 è sul Garda per lavoro, prima a Puegnago e poi a Moniga: abita a due passi dalla piazza, il cuore pulsante del paesello che è grande fonte d'ispirazione. «In questa mia prima mostra, che è quasi un'antologica - racconta Soggetti - ho voluto raccogliere dipinti fatti con ogni tecnica: la maggior parte sono quadri a olio, ma anche a matita, soprattutto ritratti, pastelli e acquerelli». Una pittura che racconta quello che c'è intorno: «Mi piace dedicarmi ai ritratti, di soggetti che posso vedere con i miei occhi: persone del paese, parenti e amici. E poi i paesaggi, quelli che contemplo, sempre nei dintorni: il paesaggio può essere sia il tema di un singolo quadro che lo sfondo di un ritratto. Mi piace mettere insieme ispirazioni diverse». E poi la fotografia, con la sua fedele Nikon: «Mi piace inquadrare oggetti comuni, che tutti usano e conoscono, ma che se osservati in un altro modo sembrano completamente diversi». La mostra «Due anime» apre oggi pomeriggio alle 18, con un vernissage e tutto quello che serve, rinfresco compreso: allestita nella Sala polifunzionale del municipio, alle spalle di piazza San Martino, aperta tutti i giorni dalle 18 alle 21 e il sabato e la domenica (e il lunedì) dalle 10 alle 12, fino al 17 luglio prossimo. «È realizzata con il supporto dell'amico Renato Chittò, che ringrazio», dice ancora Soggetti. È forse l'occasione per scoprire uno di quegli artista sempre più rari: un artista che per lungo tempo ha messo in panchina la passione (e l'abilità) perché il lavoro è il lavoro. E ora, arrivato a 66 anni, chissà: «Non ho mai dipinto così tanto, da quando sono disoccupato. Ho creato il mio piccolo studio, magari potrebbe davvero diventare il lavoro tout court». Intanto la mostra: «Sarà un’esposizione e basta, niente in vendita. Voglio solo far vedere quello che faccio, mettermi in mostra», sorride. Una storia così ogni tanto ci vuole, anzi ci vorrebbe sempre: ognuno secondo le sue capacità, a ognuno secondo i suoi bisogni. •. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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