Le gocce di Vidaletti scelte dall’Europarlamento

di Elia Zupelli
Ilaria Vidaletti: classe 1984Ritratti di gocce, bagliori di purezza: la classe di Ilaria Vidaletti
Ilaria Vidaletti: classe 1984Ritratti di gocce, bagliori di purezza: la classe di Ilaria Vidaletti
Ilaria Vidaletti: classe 1984Ritratti di gocce, bagliori di purezza: la classe di Ilaria Vidaletti
Ilaria Vidaletti: classe 1984Ritratti di gocce, bagliori di purezza: la classe di Ilaria Vidaletti

Trasparente, limpida, forte, scura, profonda, corrente: «Non è stato un martello a rendere le rocce così perfette, ma l’acqua con la sua delicatezza, la sua danza e il suo suono». Gocce trascinate dal vento sui capelli di una ragazza che diventano sillabe di una storia millenaria in continuo mutamento, ritmiche e sensazioni che si definiscono purissime nell’alternanza fra luce, vuoto e forza. E ancora acqua, che scorre sottopelle a una serie di ritratti «gocciolanti» animati da un bagliore di purezza. Esposti da oggi al 19 marzo allo Spazio Asimmetrie di via Trieste (vernissage alle 18), i «Drop Portraits» di Ilaria Vidaletti hanno propagato la loro onda schiumosa ben oltre i confini locali, spingendosi fino alla sede del Parlamento Europeo.

UNICA ITALIANA nel lotto dei cinque vincitori, la fotografa bresciana ha sbancato «#thisismy5», concorso su Instagram lanciato proprio dal Parlamento Europeo in onore del quinto anniversario del Parlamentarium (il centro visitatori del Parlamento), con l'obiettivo di far sentire gli europei parte integrante dell’Istituzione stessa.

«Questo aspetto mi ha incuriosita e spinta ad inviare anche i miei lavori, senza pensarci troppo. Che dire, è andata decisamente bene...». Una schiccheria pure il riconoscimento: assieme alla sua macchina fotografica e agli altri vincitori del contest, Ilaria Vidaletti sabato sarà a Bruxelles per documentare il maxi evento «Museum night fever», una maratona dal tramonto all’alba in cui oltre 20 musei della capitale belga spalancheranno le porte ad una serie di contaminazioni corollarie, tra concerti, installazioni e performance multiformi dalla danza alla videoarte.

Laureata all'Accademia di Belle Arti, la fotografa bresciana (1984) ha intrapreso un percorso artistico-professionale eclettico e multiforme: specializzata in ritratto e still life, ha lavorato con importanti aziende nel settore della moda e del design e le sue opere fanno parte delle collezioni permanenti di alcune fondazioni dedicate all'arte contemporanea; l’interesse per il carattere sociale della sua fotografia emerge in molti dei suoi lavori, in cui mescola la cura verso il dettaglio con la profondità degli spazi d'ombra e di vuoto: i suoi soggetti galleggiano in un universo dove il tempo pare fermarsi silenziosamente, sospesi in un brillante chiaro-scuro, vibranti d’una intensità effimera e spogliata di ogni artificio.

Natura violenta e sexy solitudini: una bellezza imperfetta immortalata dall’obiettivo di Ilaria Vidaletti.

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