Lonato, giallo risolto: l'arte è di Romanino

di Alessandro Gatta
La sala immersiva che si raggiunge percorrendo la salita del castelloI lavori di restauro della galleria lanciano la stagione della Casa del Podestà
La sala immersiva che si raggiunge percorrendo la salita del castelloI lavori di restauro della galleria lanciano la stagione della Casa del Podestà
La sala immersiva che si raggiunge percorrendo la salita del castelloI lavori di restauro della galleria lanciano la stagione della Casa del Podestà
La sala immersiva che si raggiunge percorrendo la salita del castelloI lavori di restauro della galleria lanciano la stagione della Casa del Podestà

Mistero risolto, meraviglia svelata: sono di Girolamo Romanino i tre monumentali strappi da affresco raffiguranti «Capitani di ventura» che si stagliano sulle pareti della galleria della Casa del Podestà di Lonato. Per lungo tempo si credeva fossero di Floriano Ferramola, ma sono stati i restauri appena conclusi (e inaugurati ieri pomeriggio) a sciogliere l’avvincente intrigo che da anni angustiava storici e esperti d’arte: ora è indubbio che siano i primi databili con certezza nel catalogo di Romanino, forse il più originale pittore della scuola bresciana del Cinquecento; risalirebbero ai primi anni del XVI secolo e appartengono a un ciclo decorativo molto noto nella storia dell’arte bresciana, ovvero quello eseguito per il Castello degli Orsini di Ghedi. Gli elementi che appartenevano a questo «ciclo» vennero interamente strappati dalle pareti originarie e poi venduti sul mercato antiquario: oggi sono divisi tra i musei di Budapest, la pinacoteca Tosio-Martinengo di Brescia e appunto la Casa del Podestà di Lonato, acquistati dal senatore Ugo Da Como nei primi anni ’20 del secolo scorso. Gli affreschi ora fanno bella mostra nella galleria, dopo il restauro di Luisa Marchetti: oltre a questi sono state restaurate anche le pareti, i libri, gli infissi e gli arredi lignei, con la pulizia conservativa del pavimento in cotto e un nuovo impianto di illuminazione. I lavori di restauro della galleria rilanciano così la nuova stagione della Rocca e della Casa del Podestà, nell’anno (si spera) della ripartenza dopo tante, troppe chiusure forzate e una luce di speranza ora che la pandemia (tra clima e vaccini) sembra finalmente rallentare. A dirla tutta, ieri il taglio del nastro è stato doppio: passato e futuro ora s’incontrano anche sulla Rocca, con la nuova sala immersiva collocata al piano interrato della cinquecentesca Casa del Capitano, già operativa e visitabile, e le nuove visite virtuali con occhiali 3D e realtà aumentata, che saranno disponibili dalla fine di giugno. La sala immersiva si raggiunge percorrendo la salita del castello: una volta dentro dal buio si accendono le luci, le immagini e le voci dell’intero territorio gardesano, quindi non solo Lonato ma scorci di Desenzano, Sirmione e altro ancora; il progetto sarà presto messo a disposizione delle scolaresche. La visita virtuale, invece, è un tuffo nel passato abbracciando il futuro: s’indossano occhiali e cuffie, con lo sguardo s’inquadra un Qr-code e scattano le videoguide, che raccontano storia e vita quotidiana dal medioevo a (quasi) i giorni nostri, con le voci e i volti di personaggi come Isabella d’Este e Ugo Da Como. La Rocca e la Casa del Podestà sono gestiti dalla Fondazione Ugo Da Como: il complesso monumentale è aperto tutti i giorni dalle 10 alle 18, info e biglietti sul web o allo 0309130060.•. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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