IL CARTELLONE

Nuova stagione del Teatro Grande: musica e danza per «stare insieme»

di Luigi Fertonani
Presentate le proposte previste da settembre a dicembre: opera e balletto al via con «Norma», poi «Don Giovanni» e «Cenerentola», «Gioconda» e «Traviata», ma anche concerti da camera e performance per i piccoli
Nel secondo semestre della Stagione a Brescia si esibirà la Rotterdam Philharmonic Orchestra, che il 3 dicembre alle 20 salirà sul palco della Sala Grande diretta da Lahav ShaniIl 14 e il 16 ottobre «Don Giovanni» di Wolfgang Amadeus Mozart con la regia di Mario Martone
Nel secondo semestre della Stagione a Brescia si esibirà la Rotterdam Philharmonic Orchestra, che il 3 dicembre alle 20 salirà sul palco della Sala Grande diretta da Lahav ShaniIl 14 e il 16 ottobre «Don Giovanni» di Wolfgang Amadeus Mozart con la regia di Mario Martone
Nel secondo semestre della Stagione a Brescia si esibirà la Rotterdam Philharmonic Orchestra, che il 3 dicembre alle 20 salirà sul palco della Sala Grande diretta da Lahav ShaniIl 14 e il 16 ottobre «Don Giovanni» di Wolfgang Amadeus Mozart con la regia di Mario Martone
Nel secondo semestre della Stagione a Brescia si esibirà la Rotterdam Philharmonic Orchestra, che il 3 dicembre alle 20 salirà sul palco della Sala Grande diretta da Lahav ShaniIl 14 e il 16 ottobre «Don Giovanni» di Wolfgang Amadeus Mozart con la regia di Mario Martone

Sarà «Norma» di Vincenzo Bellini a inaugurare il 28 settembre la stagione lirica al Teatro Grande, seguita da altri quattro titoli tutti estremamente famosi: il «Don Giovanni» mozartiano e il balletto «Cenerentola» da Montecarlo, la «Gioconda» di Amilcare Ponchielli e infine, il 16 dicembre, la «Traviata» di Giuseppe Verdi. La conferenza di presentazioni al Ridotto del Grande ha illustrato tutta una serie di proposte divise in due parti: quella dedicata alla «Grande Musica» e quella della «Grande Danza».
Una stagione, come hanno detto i relatori a partire dal sovrintendente Angelini e dal collaboratore artistico Alessandro Trebeschi, che prosegue «sulla via intrapresa alcuni anni fa». Per «ricostruire insieme». Così troveremo spettacoli dedicati alla musica antica nell’ambito della stagione della Società dei Concerti: dai virtuosismi del controtenore Raffaele Pè con l’Ensemble Barocco La Lira di Orfeo il 17 ottobre per musiche da Händel a Vivaldi a quello del 14 novembre al Ridotto col tenore Mirko Guadagnini e l’Intende Voci Ensemble per un programma molto interessante, che va dal Magnificat di Alessandro Scarlatti e il Requiem, eseguito a cappella, di Herbert Howells.
La musica da camera è affidata all’Ensemble Teatro Grande ma anche a Fulvio Luciani al violino e Massimiliano Motterle al pianoforte che mettono in campo un nuovo progetto che va da Schubert a Brahms, oltre alle musiche di Mauro Montalbetti in Take Off, il «pianismo giovane» di Nikolay Khozyainov per musiche di Ravel e Stravinskij; e un concerto particolare come quello del 3 dicembre con la Rotterdam Philharmonic Orchestra diretta da Lahav Shani nella Sinfonia n. 9 di Bruckner e la partecipazione del pianoforte solista di Yefim Bronfman per il Concerto n. 3 di Beethoven.
Non mancherà un gran finale col Coro e l’Orchestra Cremona Antiqua diretta da Antonio Greco il 20 dicembre nel Concerto di Natale. La serie dedicata alla danza inizierà il 27 ottobre con «Lovetrain2020» ed Emanuel Gat Dance, e proporrà altri artisti che il pubblico bresciano ha imparato a conoscere, da Camilla Monga ed Emanuele Maniscalco «Sull’attimo» il 23 novembre e due giorni dopo «Imago» col sudafricano Travis Sven Clausen-Knight e l’inglese James Pett nella Sala Palcoscenico Borsoni; e infine il 1 dicembre la prima italiana di «Adagio», con Saburo Teshigawara, Rihoko Sato e la compagnia Karas. Tradizionale l’attenzione al mondo dei piccoli: il 5 novembre sono per loro i laboratori, le installazioni e le performance che culmineranno «Nel bosco del futuro».
Un cartellone che richiede «cura e risorse», come hanno detto Laura Castelletti per il Comune, Samuele Alghisi per la Provincia e Giovanni Comboni per A2A, «ma è un piacere», ha aggiunto Franco Nava per Intesa San Paolo,« collaborare con un teatro “vivo” come il nostro». Le difficoltà nella scelta di un programma così impegnativo non mancano, ma ci sono ottime figure di riferimento ad esempio nell’allestimento di «Norma», che vede alla regìa Elena Barbalich e Tommaso Lagattolla alle scene e ai costumi: la regia del «Don Giovanni» è firmata da Mario Martone, e per la colossale «Gioconda» sono messe in campo le voci esperte di Angelo Villari e Angelo Veccia.•. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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