«Non mi piace l’8 marzo» La festa riletta in un Click

di Alessandra Tonizzo
. «Non mi piace l’8 marzo» sarà a Palazzo Loda, in via Umberto I, a Flero, luogo d’incontro dei soci «Click»
. «Non mi piace l’8 marzo» sarà a Palazzo Loda, in via Umberto I, a Flero, luogo d’incontro dei soci «Click»
. «Non mi piace l’8 marzo» sarà a Palazzo Loda, in via Umberto I, a Flero, luogo d’incontro dei soci «Click»
. «Non mi piace l’8 marzo» sarà a Palazzo Loda, in via Umberto I, a Flero, luogo d’incontro dei soci «Click»

Tornano gli «abbraccisti», ch’erano scomparsi persino tra i bambini, loro amanti di strette corpulente ai polmoni, grandi e piccoli. Ricompaiono le foto che avviluppano un po’ tutto, come coperte gettate addosso agli infortuni, agli incendi. «Rieccoci anche noi – dice Felice Bianchetti, per quelli flerensi del gruppo «Click», fotoamatori rocciosi –. Finalmente dopo tre anni di sospensione possiamo riprendere le mostre. «Non mi piace l’8 marzo» è alla sua sedicesima edizione e siamo pronti (era già, tutto pronto: fotografie, cataloghi, manifesti, locandine: all’ultimo ci siamo fermati per quello che pensavamo fosse una cosa di giorni, ma sappiamo com’è andata). Adesso è il momento di lasciarci alle spalle quelle angosce che tanti amici ci hanno portato via». Sabato 4 marzo, alle 20.30, assieme alla compagna di pellicola Rosetta Zampedrini, Bianchetti esporrà a Palazzo Loda la propria rivisitazione d’una festa donnesca altra da fru-fru-aggini e vanitoserie. A entrambi gli autori è sempre piaciuto il bianco-e-nero ovarico, la sostanza vitale di «immagini concrete, che immergono in mondi se non sconosciuti sicuramente poco famigliari, ricchi di umanità, dove la presenza femminile emerge prepotentemente». In parallelo, hanno sfrondato il colore distraente per ca(r)pire vibrazioni sottilissime. Per lui sono i «Gesti del Gabbiano». Le mani gl’occhi la tensione fisica dell’equipe all’Hospice di Pontevico, ove ha assistito la sorella negli ultimi istanti («ringrazio queste splendide persone, queste donne che si dedicano agli ospiti con tanta grazia, e gentilezza», afferma Bianchetti). E il rigore di volti presi di spalle, di oggetti premuti ai costati, non ha rughe. Qui la luce è setosa, evita il fastidio alle pupille anziane sempre aperte ai ricordi, socchiuse al presente. Il senso di sospensione – rituali di quotidiani immobilizzati, scanditi su deschi anticipati e sonni da seduti – riporta a un nuovo nido, alla bambagia idrofila, ai golf etichettati con nome e cognome. Inspirando piano: il profumo di casa rimasto tra le pieghe d’un libro, il tè nell’acciaio bollente, lacca e sapone. Per lei, «La notte di Sofia». Ispirata da un documentario, Zampedrini ha seguìto un gruppo di pescatori al rientro dalla battuta, mentre consegnano il pescato alla cooperativa che si occupa della vendita all’asta. Lì, le donne del posto, tra le quali Sofia, dirigono le manovre del mercato locale, nelle ore di buio e branchie. Il dinamismo del commercio impressiona parzialmente i frangenti, e la mente lenta va alla cattura di poco prima – prima degli ami deposti: le sigarette in mare aperto –, mentre il lucore delle pupille squamate dialoga con S. Che rovista le pinne ancora tremule come frugasse in cesti d’anelli pakistani. Tanto argento, tango d’anguille. «Non mi piace l’8 marzo» è locata entro Palazzo Loda, in via Umberto I, a Flero, luogo d’incontro dei soci «Click» (www.gfclick.it). La mostra sarà visitabile nelle giornate di domenica 5 (dalle ore 10 alle 12, e dalle 15 alle 19), sabato 11 (dalle 15 alle 19) e domenica 12 (dalle ore 10 alle 12, e dalle 15 alle 19).•. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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