ARTE

Pinacoteca: per Brescia capitale della cultura ecco il «Pitocco seduto»

di Elia Zupelli
Nuova donazione da una collezione privata cittadina di un dipinto emblematico del Ceruti. Sarà esposto nella grande mostra dedicata all'artista
«Pitocco seduto» di Giacomo Ceruti detto il Pitocchetto: ritorna visibile al pubblico dopo quasi settant’anni«Ritratto di uomo con rosario» di Lorenzo Lotto
«Pitocco seduto» di Giacomo Ceruti detto il Pitocchetto: ritorna visibile al pubblico dopo quasi settant’anni«Ritratto di uomo con rosario» di Lorenzo Lotto
«Pitocco seduto» di Giacomo Ceruti detto il Pitocchetto: ritorna visibile al pubblico dopo quasi settant’anni«Ritratto di uomo con rosario» di Lorenzo Lotto
«Pitocco seduto» di Giacomo Ceruti detto il Pitocchetto: ritorna visibile al pubblico dopo quasi settant’anni«Ritratto di uomo con rosario» di Lorenzo Lotto

Barba incolta, capelli in disordine, bocca vuota dei denti, vesti stracciate, forse un mendicante. La figura, quasi rannicchiata, appassita, è risolta tutta nella descrizione delle vesti: un giustapporsi di stracci che costituiscono una elegante variazione sui toni delle terre, una poesia di cuciture, strappi, pieghe, frange. «Così moderno allora da essere contemporaneo oggi».

Il Pitocco seduto, dipinto emblematico di Giacomo Ceruti, torna visibile al pubblico per la prima volta dopo quasi settant’anni accolto dalla Pinacoteca Tosio Martinengo. Nuovo passo verso la grande mostra dedicata proprio al maestro lombardo (di cui il museo conserva il nucleo più importante di opere) in programma per Capitale della Cultura 2023.

Un capolavoro databile tra il 1730 e il 1735

Tra le prime opere del pittore a essere scoperte a Brescia, il capolavoro è databile agli anni finali del suo soggiorno bresciano, tra il 1730 e il 1735, accostabile per stile e cronologia al Ciclo di Padernello e vicino all’Incontro nel bosco.

Dopo gli arricchimenti del marzo scorso, con 3 nuovi Ceruti, PTM accoglie dunque nelle sue sale un ulteriore straordinario arrivo, un deposito a lungo termine, generosamente concesso da una collezione privata cittadina: il dipinto è ospitato nella Sala XII dedicata a Ceruti, al posto della Lavandaia oggi a Roma, tra le opere della mostra «Pier Paolo Pasolini, Tutto è Santo - Il corpo veggente» alle Gallerie Nazionali di Arte Antica fino al 12 febbraio, e sarà poi esposto nell’ambito della grande mostra dedicata all’artista, «Giacomo Ceruti nell’Europa del Settecento», a cura di Francesco Frangi, Alessandro Morandotti, Roberta D'Adda, dal 14 febbraio al 28 maggio 2023, coproduzione della Fondazione Brescia Musei e del Getty Center di Los Angeles (dal 18 luglio 2023).

Un pezzo rappresentativo della poetica pauperista di Ceruti

Tra i pezzi più rappresentativi della poetica pauperista di Ceruti, il Pitocco seduto è parte del nucleo di opere – di incerta provenienza – presenti nel 1820 nella galleria Fenaroli. Pochi anni dopo tredici di quei dipinti sono acquisiti per il Castello di Padernello dalla famiglia Salvadego all’asta nella quale si disperde la grande collezione. Nel 1931 è lo storico dell’arte Giuseppe Delogu a vedere e riconoscere per primo l’autorialità di Ceruti nel Pitocco seduto e nelle opere «sorelle» a Padernello.

Nel 1935 il dipinto è parte dell’esposizione «Pittura a Brescia nel Seicento e Settecento» a cura di Emma Calabi e successivamente nella mostra milanese del 1953 sui «Pittori della realtà in Lombardia», a cura di Roberto Longhi, che ne consacrò la fortunata critica. Tra le novità verso il 2023 anche tre nuovi appuntamenti del consolidato format Pinacoteca Tosio Martinengo Andata e Ritorno, con le opere di Vincenzo Foppa (San Giovanni Battista e Santo Stefano, fino al 5 febbraio), Domenico Ghidoni (Leoni, fino al 26 febbraio) e Lorenzo Lotto (Ritratto di uomo con rosario, fino al 18 giugno).•. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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