IL PROGETTO

Pinacoteca Tosio Martinengo, il cortile dà l’addio definitivo alla futura copertura

di Eugenio Barboglio
Si chiude una vicenda tribolata iniziata quattro anni fa. La Loggia ha comunicato all’impresa che aveva vinto la gara per i lavori di non voler procedere a realizzare il «tetto». L'assessore Muchetti: «No comment»

Il Comune di Brescia chiude definitivamente la vicenda della copertura del cortile della Pinacoteca Tosio Martinengo. Una vicenda annosa e tormentata, che non finisce bene per la Loggia che ci contava. La copertura in acciaio e vetro avrebbe dato fruibilità 365 giorni all’anno al cortile interno alla Tosio, sul quale c’era l’intenzione di aprire una caffetteria con dehor. Ora serviranno nuove idee, ma interpellato sul percorso che ha portato fin qui, determinando la rinuncia e su nuove programmazioni l’assessore Valter Muchetti, che ha gestito la sventurata partita dal primo giorno, si è trincerato dietro un «no comment».

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La vicenda

L’assessorato ai Lavori pubblici non ha mai trovato l’accordo con la Soprintendenza, l’accordo che anche il Tar ad un certo punto aveva sollecitato. La vicenda infatti aveva avuto anche un risvolto giudiziario: dopo il no dell’ente di via Calini al progetto, la Loggia aveva infatti impugnato la decisione dell’architetto Luca Rinaldi. La via del Tribunale amministrativo regionale aveva lasciato però impregiudicata la faccenda, ripassando la palla alle parti. La Loggia aveva scelto di scomodare le toghe di palazzo Levi Sandri, forte dell’assenso alla copertura dato dal soprintendente Stolfi, il dirigente che aveva preceduto Rinaldi in via Calini. Ma il no di quest’ultimo si concentrava su come quel progetto era stato tradotto in pratica, non tanto sulla copertura in se stessa. Sulla scorta del primo sì di Stolfi, l’assessorato di Muchetti si era affrettato non solo a incaricare un professionista a collaborare alla progettazione ma aveva anche appaltato i lavori ad imprese che alla fine le opere non le hanno mai realizzate. In particolare, all’impresa Falar di Borgosatollo, alla quale qualche mese fa l’amministrazione comunale ha comunicato la decisione di abbandonare l’idea della copertura e la revoca della procedura di gara con la quale i lavori le erano stati assegnati. L’investimento per la realizzazione della copertura superava il milione di euro, risorse messe a bilancio 2019.

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La fine della vicenda lascia diversi punti interrogativi

Ma è possibile insomma che se la copertura la si può considerare un’opera consegnata agli archivi, essa lasci dietro di sé qualche strascico e grana per la Loggia, legata all’assegnazione dei lavori quando ancora le spalle sul fronte della Soprintendenza non erano coperte? Ossia se vi sia il rischio di contenziosi e richieste di penali? Un’altra domanda che avremmo voluto rivolgere all’assessore ai Lavori pubblici ma, come detto, non c’è stato modo di avere risposte su questa spinosa questione che riguarda un edificio, la Pinacoteca Tosio Martinengo, che è sotto i riflettori della Capitale della cultura 2023. A quanto ci risulta, a parte le parcelle già versate per i progetti, non essendo stati sottoscritti contratti con l’impresa ma solo affidati i lavori non dovrebbero comunque scattare risarcimenti.

Forse tornerà in auge vecchie proposte

In materia di alternative alla copertura e di nuove scelte progettuali, non sappiamo se possa tornare in campo la proposta di chiusura parziale attraverso pannelli trasparenti del solo porticato che circonda il cortile, un’opzione che era stata ad un certo punto avanzata dalla Soprintendenza. Da capire anche se e quando verranno avviati i lavori di riqualificazione del giardino al quale si accede dopo avere superato il cortile. Un giardino che si trova ancora in uno stato di abbandono, la cui riqualificazione è rimasta al palo proprio a causa del trascinarsi per circa 4 anni della vicenda della contrastata copertura in acciaio e vetro. Un giardino per il quale era già stata individuata la paesaggista a cui affidare il lavoro, e che è un peccato non averlo avuto nel pieno della sua potenziale bellezza per l’anno di Bergamo e Brescia Capitale della cultura.

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