Richler e tutti quei ricordi che non stanno mai fermi

Il libro di Mordecai Richler
Il libro di Mordecai Richler
Il libro di Mordecai Richler
Il libro di Mordecai Richler

La memoria manomessa o Gli scherzi della memoria o I ricordi parziali: questo, un possibile sottotitolo de «La versione di Barney», romanzo del canadese Mordecai Richler pubblicato in Italia da Adelphi nel 1997, con un successo omologo a quello mondiale del libro da cui R. J. Lewis trasse un film. Una storia intrigante nel contenuto e originale nella forma, giacché si tratta di un libro che vuole rispondere a quanto sostenuto in un altro libro: per meglio dire, difendersi. Barney Panofsky è un produttore televisivo di successo. Ebreo canadese, benestante, passati i 60 ritiene di dover mettere mano a un’autobiografia: «operazione necessaria». Barney vuole dare infatti la sua versione di ciò di cui lo accusa il suo vecchio amico Terry McIver nel libro «Il tempo, le febbri». Terry sostiene infatti che Barney abbia avuto un ruolo di rilievo nella morte del loro comune amico Bernard «Boogie» Moscovitch. Procedendo nella stesura, però, Barney inciampa in alcuni episodi che la memoria gli restituisce artefatti se non del tutto stravolti: avvenimenti che – e ciò inquieta ancor di più – finiscono col mescolarsi al presente segnato dall’età, dall’abbandono della moglie, dall’alcol. La narrazione è strutturata in tre parti legate alle tre mogli: la prima, suicida a Parigi, è la pittrice Clara Charnofsky. La seconda, una ricca ereditiera sposata senza convinzione; la terza, Miriam, «il vero amore» da cui avrà tre figli (coi quali Barney avrà sempre un rapporto conflittuale). Le memorie di Barney – curate da suo figlio Michael – verranno pubblicate postume, e solo nelle ultime pagine verrà finalmente chiarito il mistero sulla morte di Boogie, con la spiegazione di alcuni «buchi di memoria». La «versione» sarà simile al suo autore: inattendibile ma suggestiva.

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