Scenari nuovi per allargare gli sguardi dei giovani

di Don Marco Mori
Don Marco Mori con il direttore artistico del Festival Daniele Alberti
Don Marco Mori con il direttore artistico del Festival Daniele Alberti
Don Marco Mori con il direttore artistico del Festival Daniele Alberti
Don Marco Mori con il direttore artistico del Festival Daniele Alberti

Tutto è nato da una citazione di Luigi Pirandello: «Cos’è un palcoscenico? Un luogo dove si giuoca a fare sul serio»… Attorno a questi presupposti, ispirazione e al tempo stesso direzione ben definita, durante questa edizione del Festival LeXGiornate ha preso forma «From Me To We», il nuovo progetto sociale-educativo pensato dalla Fondazione Soldano nell’alveo di «Camp Now! Allena i tuoi sogni», l’iniziativa intrapresa nel 2020 che si realizza attraverso attività artistiche e creative per adolescenti e giovani all’interno dei luoghi di aggregazione come scuole, parrocchie e, proprio in questi giorni, in spazi simbolici della città come l’Auditorium San Barnaba o l’altra sera il Liceo Arici. Finora sono stati raggiunti più di 30 mila ragazzi e contiamo di raggiungerne altrettanti nelle prossime tappe. «From Me To We» rappresenta in primo luogo un allargamento di confini, sia per i partecipanti che per la Fondazione stessa: quella appena archiviata è stata infatti la prima delle tre edizioni previste. Da Milano a Napoli, da Catania a Palermo, passando per Roma e Perugia, i ragazzi sono stati chiamati a mettersi in gioco in prima persona (lavorando sul «me») per ripensare il concetto di condivisione e comunità (e contribuire a migliorare il «we»). Un esperimento sociale che aveva preso il via ancora lo scorso anno durante LeXGiornate 2021, quando i ragazzi della Parrocchia Conversione di San Paolo a San Polo avevano partecipato alla produzione di contenuti della manifestazione. Abbiamo ospitato i ragazzi e loro stessi sono stati protagonisti, attraverso attività, laboratori, incontri: da questo lavoro è nato un messaggio di straordinaria vitalità. I molti stimoli e le molte azioni in cui si sono articolate le giornate di residenza artistica hanno trovato un momento di sintesi e di rilettura condivisa guidata dai parroci ospitanti. Oltre che alla Fondazione, un ringraziamento speciale va anche alle realtà che hanno creduto nel progetto, sostenendolo attivamente: Alfa Acciai, A2A, BCC Brescia, Bernardelli Group, Bonomi Metalli ed Efesto Italia. Come ha più volte ribadito anche Daniele Alberti, in passato l’arte aveva una grande incidenza sulla realtà. Con «From Me To We» siamo andati recuperare questa funzione sociale, passando da spettatori ad attori: abbiamo chiesto ai ragazzi di abbattere le barriere ed esprimersi il più liberamente possibile…Sia nell’Io sia nel Noi, la dimensione dell’interiorità rappresenta uno spazio importante, il punto di partenza e il punto di arrivo in questo percorso di conoscenza di sé e dell’altro. Dobbiamo piantare semi per far crescere nuovi germogli. Serve una lingua nuova. E nuovi scenari per allargare gli sguardi dei ragazzi. È difficile far parlare i giovani, ancor più ascoltarli, ma dobbiamo provarci. È questo il motore che ci spinge: questo significa investire sul futuro.

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