SE LA TECNOLOGIA DIVENTA EMOZIONE

di Alessandro Gatta
Marco Ruocco, Mattia Alberti, Antonino Giacobbe: il trio (di ingegneri) delle meraviglieIl serpente, fra le attrazioni delle Stravaganze Imperiali alle Grotte di Catullo: 140 luci a led in movimento
Marco Ruocco, Mattia Alberti, Antonino Giacobbe: il trio (di ingegneri) delle meraviglieIl serpente, fra le attrazioni delle Stravaganze Imperiali alle Grotte di Catullo: 140 luci a led in movimento
Marco Ruocco, Mattia Alberti, Antonino Giacobbe: il trio (di ingegneri) delle meraviglieIl serpente, fra le attrazioni delle Stravaganze Imperiali alle Grotte di Catullo: 140 luci a led in movimento
Marco Ruocco, Mattia Alberti, Antonino Giacobbe: il trio (di ingegneri) delle meraviglieIl serpente, fra le attrazioni delle Stravaganze Imperiali alle Grotte di Catullo: 140 luci a led in movimento

Raccontare l’arte da un'altra prospettiva, con gli occhi della scienza: è la scommessa riuscita del gruppo di giovani ingegneri (bresciani) di Ingegneria Italia, turisti per caso (ma non troppo) alle Stravaganze Imperiali delle Grotte di Catullo. Avvistati lo scorso fine settimana, in una delle tante serate sold out: per la cronaca, è stato così anche questo weekend. Il trio delle meraviglie si compone di Antonino Giacobbe, 23 anni e laureato in Ingegneria meccanica, Mattia Alberti (25 anni) e Marco Ruocco (33), ingegneri gestionali: insieme hanno dato vita a una community web (Ingegneria Italia e Ingegneri in Borsa) che si occupa di divulgazione in senso lato, in ambito scientifico e finanziario, e che oggi tra Instagram, YouTube e TikTok vanta più di mezzo milione di follower (di qualità: imprenditori, manager, dirigenti, tecnici). Mica male: «Tutto nasce online, ma oggi abbiamo due sedi e uffici a Brescia – racconta Giacobbe – e siamo divulgatori ma anche amplificatori di contenuti e conoscenze. Raccontiamo il bello di tante aziende, che magari sono leader al mondo: con il nostro lavoro il reale si proietta (e si amplifica) nel virtuale, e viceversa». In linea con quello che sono le Stravaganze Imperiali griffate Mai Museum, on air fino al 30 luglio: 8 maxi-installazioni curate da Vera Uberti, tra cui un trittico (maxi) di David LaChapelle, che tutte insieme vanno a comporre una sola grande opera, interattiva e immersiva, in cui anche il pubblico è protagonista e testimone, in tempo reale. «Abbiamo commentato le installazioni dal punto di vista tecnico – continua Giacobbe – concentrandoci in particolare sul Serpente, 140 luci a led in movimento, e sulla Swimmingold, la piscina di fumi e raggi laser che reinterpreta le terme romane. In entrambi i casi siamo di fronte a un’esperienza unica, che nasce dall’incrocio tra strumenti tecnologici e percezione soggettiva». Ma tutte le Stravaganze meritano uno sguardo: «Già le Grotte di Catullo alla sera sono uno spettacolo. Poi il percorso, le installazioni, il drink e il panettone, alzando lo sguardo al cielo e al lago». Ci voleva: «Un endorsement di cui siamo lieti – ammette Daniele Alberti, alla guida di Mai Museum e Fondazione Soldano – perché anche questo è Stravaganze: la tecnologia che si trasforma in emozione. È il segno dei tempi: la nostra vita ormai è anche un'esperienza online, in ugual modo la tecnologia fa parte della nostra esperienza on life». Musica, luci, location, poesia: tutto questo è Stravaganze. «Il vero artista deve interpretare il tempo in cui si trova - conclude Alberti - perché nessuno prevede il futuro, ma vive il proprio tempo. Oggi fare cultura significa coinvolgere il visitatore, il consum-attore: un'esperienza che per ciascuno è diversa. Purché ci si decida a lasciarsi andare, chiudere gli occhi e godersi il viaggio».•.

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