Ucraina, cronache di guerra sotto la lente di Francesca Volpi

di Elia Zupelli
La mostra è visitabile  fino al 12 febbraio, da martedì a venerdì, dalle 15 alle 19, sabato e domenica dalle 11 alle 19Madri e figli costretti a vivere nei bunker antiaerei negli scatti della mostra di Francesca Volpi
La mostra è visitabile fino al 12 febbraio, da martedì a venerdì, dalle 15 alle 19, sabato e domenica dalle 11 alle 19Madri e figli costretti a vivere nei bunker antiaerei negli scatti della mostra di Francesca Volpi
La mostra è visitabile  fino al 12 febbraio, da martedì a venerdì, dalle 15 alle 19, sabato e domenica dalle 11 alle 19Madri e figli costretti a vivere nei bunker antiaerei negli scatti della mostra di Francesca Volpi
La mostra è visitabile fino al 12 febbraio, da martedì a venerdì, dalle 15 alle 19, sabato e domenica dalle 11 alle 19Madri e figli costretti a vivere nei bunker antiaerei negli scatti della mostra di Francesca Volpi

Sguardi di madri e figli costretti a vivere nei bunker antiaerei, soldati di ritorno dalla prima linea, campi di battaglia, lacrime, abbracci, sorrisi perduti e sogni mai abbandonati. Proiettati altrove, in altri mondi, in terre lontane. Quando anche solo immaginarlo sembra impossibile: la realtà devastante di vivere in mezzo al conflitto e il suo impatto sulla vita dei civili ucraini - senza filtri, senza edulcorazione - è il centro nevralgico attorno a cui gravita la mostra fotografica di Francesca Volpi, che ha inaugurato ieri mattina al Mo.Ca nell’ambito degli eventi connessi alla Capitale della cultura. Che qua si fa documento, informazione e narrazione estemporanea nell’istante di luce, pur a fronte di una gestazione che per dar forma al progetto compiuto ha richiesto diversi anni di lavoro nel cuore delle turbolenze internazionali e, per voce della stessa fotografa bresciana, di un accurato lavoro di selezione. Culminato ed espresso ora in 57 scatti («ma potevano essere molti di più») che testimoniano tutto ciò che accade durante la guerra, prefigurando gli eventi conseguenti all’invasione su larga scala da parte della Russia e fornendo al contempo un resoconto dei passaggi storici che l’hanno preceduta. Il titolo parla chiaro: «Ucraina cronache di guerra. Fotografie dal 2014 al 2022» (fino al 12 febbraio, da martedì a venerdì, dalle 15 alle 19, sabato e domenica dalle 11 alle 19; ingresso libero). Realizzate durante i suoi reportage in Ucraina – dove ha trascorso mesi interi in zone pericolose e in condizioni spesso difficili e disagiate – ed esposte pubblicamente per la prima volta in una mostra a Brescia, le fotografie in mostra compongono tre sezioni rispettivamente dedicate alle proteste del 2014 a Kiev e alla successiva annessione della Crimea, alla nascita dei movimenti separatisti nell'est, fino all'inizio della guerra del Donbas e all'attuale invasione russa, con immagini scattate appunto nel marzo 2022 che rivelano la minaccia per il futuro di un intero Paese. Spesso indugiando su frammenti di vita quotidiana – volti, sfumature, momenti, condizioni uniche – che descrivono in modo ancora più potente l'orrore e la tragica «normalità» del conflitto, uno dei più devastanti in Europa dalla seconda guerra mondiale. Dove la vita dei civili deve proseguire, pur nel costante pericolo dei bombardamenti: «Una paura che cambia la popolazione». Perennemente in prima linea fedele alla lezione di Robert Capa («se la foto non è buona è perché non sei abbastanza vicino»), l’autrice ha un senso di profonda dedizione alla professione, sostanzialmente riassumibile nell’ethos dell’«attenersi ai fatti. Puramente ai fatti. Raccontare i fatti», Francesca Volpi nel mentre ha già fatto piani in prospettiva: «Dopo la mostra probabilmente tornerò in Ucraina, un Paese che sarà da documentare ancora per anni».•.

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