Bcc del Garda, spinta digitale «Ma sempre vicini al territorio»

di Manuel Venturi
Il presidente Franco Tamburini e il direttore generale Massimiliano Bolis
Il presidente Franco Tamburini e il direttore generale Massimiliano Bolis
Il presidente Franco Tamburini e il direttore generale Massimiliano Bolis
Il presidente Franco Tamburini e il direttore generale Massimiliano Bolis

Un risultato netto in utile (anche se in calo sul 2019), un rafforzamento degli indici di patrimonializzazione e una spinta alla digitalizzazione per una banca sempre più evoluta, che non vuole perdere contatto con il territorio. Il Cda della Bcc del Garda (parte del Gruppo bancario cooperativo Iccrea), presieduto da Franco Tamburini (il vice presidente vicario è Marco Morelli; Massimiliano Bolis è il direttore generale) ha approvato il bilancio 2020: sarà sottoposto all’assemblea del 2 maggio prossimo (in seconda convocazione), senza la presenza dei soci (potranno seguire i lavori in streaming ed esprimersi tramite il rappresentante designato) a causa delle norme anti Covid. All’ordine del giorno anche il rinnovo del vertice, che si preannuncia all'insegna della continuità: l'unica lista depositata ripropone gli amministratori uscenti, «una squadra che sta lavorando bene, in sinergia e con la massima serenità», dice Tamburini che, salvo colpi di scena, sarà confermato nel prossimo triennio. I numeri parlano di un utile d'esercizio di 785 mila euro (era di 1,6 milioni di euro nel 2019), ma c'è un miglioramento dei coefficienti patrimoniali: il Cet1 passa dal 13,28% al 14,89%, il Tcr dal 14,98% al 17,16% e il Texas Ratio dal 68,5% al 54,4%. «Merito di una sempre maggiore riduzione del credito deteriorato», commenta Tamburini, mentre Bolis sottolinea che «la banca non ha puntato alla massimizzazione dell'utile cercando linee di crescita esterne alla propria natura, che si conferma a sostegno del territorio». A fine 2020, la Bcc del Garda ha raggiunto una raccolta globale di 2,49 miliardi di euro (+4,3%): la Diretta da clientela si è attestata a 1,27 miliardi (+8,9%), l'Indiretta a 904 milioni di euro. I crediti totali in essere a fine anno sono pari a 850,2 milioni di euro (-1,2%): la lieve flessione deriva principalmente dalla riduzione del credito deteriorato, da 68,5 milioni di euro a 52,4 milioni (-23,6%). Per quanto riguarda i nuovi prestiti erogati, Morelli evidenzia che «sono state accolte 1.739 richieste di moratoria, per 230,5 milioni di euro. Sono stati concessi nuovi finanziamenti ai sensi del decreto Liquidità per 30,4 milioni di euro». I mutui erogati l’anno scorso ammontano a 120,5 milioni di euro (+50,4% sul 2019), destinati in larga parte a famiglie consumatrici e Pmi. Considerati, oltre ai finanziamenti, anche gli affidamenti accordati al netto delle riduzioni, il totale dei prestiti nel 2020 arriva a 343 milioni di euro (+95,9%). Non è mancato l'apporto alla comunità, con 170 mila euro per iniziative culturali e 280 mila euro raccolti per «Un aiuto per la vita» in favore dell'ospedale di Montichiari durante la prima ondata della pandemia. La Bcc con sede a Montichiari - 8.931 soci e circa 40 mila clienti al 31 dicembre scorso - ha lavorato sulla rete delle filiali, con lo sportello di Bussolengo (Vr) accorpato a quello di Lazise (Vr) e quello di Manerba confluito in quello di Raffa di Puegnago. Quest'ultimo riaprirà il 26 aprile dopo alcuni lavori di ammodernamento. I due «negozi finanziari» che apriranno nelle filiali di Pieve di Tremosine e Calcinatello saranno pronti entro l'estate, mentre quello in città vedrà la luce entro la fine del 2021. Il Covid non ha interrotto la digitalizzazione delle strutture, con 21 sportelli Atm evoluti, in cui si concentra in media il 37% di tutte le operazioni. «Siamo di fronte a una sfida strategica, ma il contesto del Gruppo cooperativo ci consente di sviluppare servizi innovativi per la clientela», spiega Bolis. Nel 2021 «sono previste iniziative importanti, cavalcando l'onda delle nuove tecnologie ma mantenendo sempre saldo il contatto con il territorio e con una clientela dall'età media matura - conclude Tamburini -. L’esercizio si prospetta impegnativo, ma i soci hanno fiducia nella banca e nei suoi valori».•. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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