LA SCELTA

Malavasi cresce in doppia cifra: sfida d’«Hottone» con le bottiglie subacquee

di Claudio Andrizzi
Daniele MalavasiLe bottiglie di Hottone trascorrono 17 mesi sul fondo di un lago
Daniele MalavasiLe bottiglie di Hottone trascorrono 17 mesi sul fondo di un lago
Daniele MalavasiLe bottiglie di Hottone trascorrono 17 mesi sul fondo di un lago
Daniele MalavasiLe bottiglie di Hottone trascorrono 17 mesi sul fondo di un lago

Malavasi brinda a un’annata di forte crescita con la clamorosa scommessa di Hottone: un nuovo spumante metodo classico che la dinamica cantina di Pozzolengo (2 milioni di euro il fatturato dell’anno scorso, in crescita del 17% sul 2020) lancia in questi giorni al prezzo non esattamente popolare, 296 euro per la bottiglia da 0,75 litri, che diventano 746 euro per il magnum. Cifre da capogiro, in particolare in un momento delicato per il comparto vitivinicolo come quello attuale: segnato dai forti rincari, dalle difficoltà nel reperimento di materie prime essenziali (tappi, bottiglie, cartoni, etichette), dall’inevitabilità di ritocchi ai listini che potrebbero spaventare il mercato in un momento di crisi generalizzata.
Ma nonostante queste problematiche l’azienda gardesana ha deciso di andare comunque avanti con un progetto che il direttore marketing Marco Raengo definisce «una provocazione nel segno dell’unicità». Con Hottone «acquisti un prodotto realizzato che garantisce varie esclusività - racconta -. È innanzitutto l’unico metodo classico realizzato sul territorio, nonché uno dei pochissimi a livello nazionale, con il 100% di uve Tocai o Tuchì che dir si voglia, per altro provenienti da viti piantate nel 1944 affacciate sul Garda. Il prodotto viene inoltre affinato per 17 mesi sul fondo di un lago di proprietà della famiglia Malavasi in comune di Magnacavallo, provincia di Mantova, dedicato alla pesca sportiva, un vecchio greto del fiume Po che custodisce nel fondale tronchi millenari cristallizzati: le bottiglie riposano a otto metri sotto il livello dell’acqua dove una falda crea una sorta di batonnage naturale. Non solo: nel prezzo è compresa l’iscrizione al club Hottone con una giornata di visita guidata alla scoperta della filiera produttiva di questo vino particolare».
La tiratura è limitatissima ed ogni esemplare è rigorosamente numerato: 1.151 bottiglie, 755 magnum, la vendita è riservata a enoteche, ristoranti stellati, hotel d’alto rango. «Sono già arrivati i primi ordinativi - assicura Raengo -. A dimostrazione che anche nei momenti difficili c’è sempre spazio per le piccole nicchie di pregio, per la curiosità che può sicuramente fare la differenza».
Questo quindi l’ultimo approdo di un’insegna tipicamente familiare fondata nel 2009, divenuta in breve una delle realtà più dinamiche del comparto Lugana: sono dieci gli ettari di proprietà tra Desenzano del Garda e Pozzolengo, cui se ne aggiungono altri 10 in governo, per una produzione di 150 mila bottiglie brandizzate (cui si aggiungono altre linee commerciali specifiche) vendute per il 70% all’estero: soprattutto Germania, Svizzera, Austria e Belgio, cui negli ultimi mesi si sono aggiunti Russia, Ucraina e Cina. «Hottone è una nuova sfida che mi appassiona - sottolinea il proprietario Daniele Malavasi -. Creare contenuti di unicità rappresenta del resto il futuro per piccole aziende come la nostra: per questo mi diverto a creare sempre qualcosa di nuovo come già accaduto con il Mulinero, un rosso da uve Petit Verdot che nessuno coltiva sul Garda. Sembrava una pazzia, invece ci ha dato enormi soddisfazioni».
Ma quali sono le prospettive dopo i buoni risultati del 2021? «Ci sono enormi problemi nella fornitura di materie prime con aumenti anche su ordinativi già effettuati e questo pone un’ipoteca sul 2022 - conclude Malavasi -. Sono le prime avvisaglie di un’annata che potrebbe portare a un ridimensionamento delle marginalità: noi ci stiamo proponendo con listini a sei mesi, i prezzi non sono cambiati ma abbiamo fortemente ridimensionato la scontistica. Abbiamo anche stoppato la costruzione della nuova cantina da 900 metri quadrati, investimento da un milione di euro: per il momento ci limiteremo a un primo step da 150 mila euro con lavori in partenza dal prossimo febbraio».•. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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