Giovanni Soncina: cento anni per il lavoro, da protagonista

di Manuel Venturi
Giovanni Soncina ha tagliato il traguardo dei cento anni di età
Giovanni Soncina ha tagliato il traguardo dei cento anni di età
Giovanni Soncina ha tagliato il traguardo dei cento anni di età
Giovanni Soncina ha tagliato il traguardo dei cento anni di età

«Il passato è passato. L’importante è concentrarsi e guardare al futuro». Giovanni Soncina incarna il significato di questa frase da cento anni: ieri il fondatore della Omsi Trasmissioni ha festeggiato il secolo di vita, e non sembra intenzionato a lasciare l’azienda a cui ha dato vita e che oggi conta 286 addetti, con tre siti produttivi - due a Roè Volciano, uno a Prevalle - e due rivendite autorizzate negli Stati Uniti e in Cina. OGNI GIORNO, Soncina arriva nel quartier generale di Roè Volciano della spa e si mette all’opera, dedicandosi all’innovazione: il 4.0, nonostante l’età possa suggerire altro, è il suo pane quotidiano, lo sguardo da centenario è proiettato al futuro a favore di un’azienda che lui stesso ha fondato nel 1959 e che oggi incarna ancora un’esperienza familiare, con i figli Renato e Mariella alla guida di una realtà fortemente votata all’internazionalizzazione, una posizione di rilievo nella progettazione e nella realizzazione di trasmissioni meccaniche per mezzi agricoli, industriali e ferroviari. La storia di Giovanni Soncina inizia il 18 settembre del 1920, quella lavorativa è precocissima: la sua prima assunzione risale al 15 maggio 1934, con un contratto da apprendista meccanico al Cotonificio De Angeli Frua di Roè Volciano: da lì, dopo una triste pausa per la Seconda guerra mondiale e la prigionia nei campi di lavoro tedeschi, impegno, dedizione e intelligenza non hanno mai smesso di accompagnare Soncina, che ha tagliato il traguardo degli 86 anni di attività lavorativa nel maggio scorso, più forte anche del lockdown e della dura prova imposta dal Coronavirus. DOPO ESSERE tornato al cotonificio, nel 1945, esserci rimasto fino al 1958, il 6 febbraio dell’anno dopo ha dato il via all’avventura della «Omsi Officina meccanica di Soncina & Inga», una piccola realtà di 40 metri quadrati nella casa di un amico: oggi è diventata un colosso di quasi 50 mila metri quadrati di stabilimenti produttivi e uffici, coprendo un’area totale di oltre 140 mila mq. Una storia che Omsi ha voluto celebrare anche sul proprio sito Internet, con immagini recenti e storiche del fondatore, con la frase «Un uomo non sarà mai povero se imparerà la magia di trasformare le difficoltà in opportunità». E Giovanni Soncina - Cavaliere al merito della Repubblica Italiana - di certo povero non lo sarà mai, considerate anche tutte le opportunità che ha creato per la famiglia e per i quasi 300 dipendenti tra operai e impiegati che lavorano alle dipendenze del gruppo. «Nino» non è stato solo un datore di lavoro, ma anche quasi un padre di famiglia per molti dei suoi occupati: a testimoniarlo è l’affetto che l’ha travolto ieri, nel giorno del suo centesimo compleanno. «AVREMMO voluto fare le cose più in grande, ma l’attenzione imposta dall’emergenza Covid-19 non l’ha permesso – spiegano i familiari -. Così, abbiamo chiesto ai dipendenti di inviare mail, lettere, fotografie, video, ricordi che li legassero a Giovanni: sono arrivati tantissimi contributi, che abbiamo riunito in un librone che gli abbiamo consegnato e che l’ha emozionato molto». Il compleanno è stato celebrato anche con un pranzo (sempre in numeri ridotti a causa della normativa anti-contagio) con i parenti più stretti: «Ma la cosa più bella è stata vedere l’incredibile affetto che gli hanno trasmesso i suoi dipendenti - dicono i familiari -: si è sentita una vicinanza non scontata e non forzata e sono arrivati messaggi commoventi. Avremmo voluto leggerli e soffermarci su tutti ma non ce ne sarebbe stato il tempo, per quanti ne sono arrivati». • © RIPRODUZIONE RISERVATA

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