SCENARI ECONOMICI

Anticorpi sociali dei nuovi capitalisti

di Franco A. Grassini

La storia ci ha insegnato che il sistema capitalistico può mutare in funzione del tempo e del contesto politico ed economico. Basti pensare alla Germania, dove le imprese sopra una certa dimensione sono obbligate ad avere rappresentanti dei lavoratori negli organi gestionali e così compiono scelte che non favoriscono solo azionisti e manager. Stiamo ora assistendo negli Usa, ma presto anche nel resto del mondo occidentale, ad assemblee nelle quali gli azionisti chiedono di votare su nuove tematiche. Per esempio, Oxfam, nota organizzazione di beneficienza, ha proposto a colossi farmaceutici come Johson & Johnson, Pfizer e Moderna di distribuire i vaccini anti Covid-19 anche alle popolazioni di Paesi poveri non in grado di pagarli.

Il fondo pensioni degli impiegati dello Stato di New York sta domandando all'ultra-gigante Amazon una revisione delle sue politiche che possono influenzare la discriminazione razziale.Non è assolutamente certo che queste proposte vengano approvate dalle assemblee degli azionisti e che il management le attui con coerenza rispetto allo spirito dei proponenti.È, invece, di notevole significato che si chieda alle imprese quotate in Borsa di non avere, come invece avveniva sino a poco tempo addietro, il profitto e la distribuzione di alti dividenti agli azionisti come obiettivi principali se non addirittura unici. Occorre cominciare ad affiancarlo con scelte che guardino al lungo periodo e che abbiano anche un carattere sociale e solidale.I mutamenti climatici e i pericoli che gli stessi comportano per tutti sono stati uno dei principali fattori che hanno determinato questi mutamenti, ma non si può escludere che vi siano altre spinte. Prima tra queste la presa di coscienza che le forti e crescenti diseguaglianze sociali siano una minaccia per i sistemi democratici tradizionali. C'è, quindi, bisogno di farvi fronte partendo da quelle imprese che, essendo grandi e quotate, sono oggetto di notevole attenzione da parte dell'opinione pubblica, ma anche dei politici populisti.Cosa possiamo fare in Italia per far fronte a questi problemi e a queste aspettative? Un piccolo e senz'altro modesto (ma utile) contributo potrebbe essere quello di stabilire per legge che il voto nelle società per azioni, quotate oppure no, sia in funzione del tempo di detenzione del titolo della spa. Per spiegarsi meglio: chi ha in portafoglio un'azione da dieci anni ha più voti in assemblea di chi l'ha invece acquistata soltanto ieri. Questo espediente renderebbe più diffuse politiche di lungo periodo da parte delle imprese, come è necessario in un mondo che - se consideriamo il poco rispetto per l'ambiente che sperimentiamo ogni giorno e i conflitti, compreso quello recente e folle della Russia di Vladimir Putin contro l'Ucraina - tende ad autodistruggersi.

Suggerimenti