OPERE URBANE

Cantieri e disagi ma le città migliorano

di Federico Guiglia

Grandi opere, grandi disagi, grandi miglioramenti. Non lascia scampo la triade che sempre accompagna i cantieri delle città, quando partono i lavori per riformare la viabilità con l’obiettivo di ridurre il traffico e renderlo più compatibile con le persone e l’ambiente, oltre che per diminuire l’inquinamento e i suoi deleteri effetti per tutti. Ma quanto siamo disposti, come cittadini, ad affrontare i lunghi e pesanti inconvenienti, oggi e domani, in cambio dei benefici del dopodomani? È l’interrogativo che, in Italia e all’estero, sempre si pongono gli abitanti dei Comuni messi sottosopra due volte: dai lavori che comportano code e polemiche, e dai cittadini che protestano per la loro quotidianità stravolta. Il copione è uguale ovunque, e forse vale la pena rileggerlo, per ricordare com’era cominciata e com’è andata a finire nelle città accomunate dalle stesse scomodità vissute, ma poi ripagate con grandi e condivisi risultati. La prima sceneggiatura viene da Bordeaux, in Francia, dove a inizio millennio fu promosso l’ammodernamento dei trasporti. Alcuni anni di lavori fra lo scontento generale. Ma, a novità terminata, la rete efficiente che si è costruita ha accontentato tutti. Essa ha dato anche alle persone che contestavano una città sostenibile grazie alla rete tranviaria che ha migliorato l’impianto urbanistico. Lo stesso accadde a Brescia una quindicina d’anni e di malumori fa, prima che sorgesse la metropolitana oggi da tutti utilizzata e apprezzata.

Tanto, che la sfida per la Leonessa ora raddoppierà: nel 2024 sarà il turno di lavori per il tram di superficie e rivedremo le comprensibili incavolature di molti. Ma si può star certi che i fischi si trasformeranno in applausi il giorno del primo viaggio, dopo la fine dei lunghi e molesti lavori. E che dire di Bologna, alle prese con i cantieri per la linea rossa del tram? E che prevedere per Vicenza, destinata al filobus che passerà da Est a Ovest della città come opera integrativa della Tav? E poi Verona, che col suo filobus rientra fra le città che hanno deciso di fare la rivoluzione della viabilità. Sul come, dove e quando farla, la rivoluzione, tutte le riflessioni, critiche e proposte meritano massimo ascolto. Ma se città che vai, cantiere che trovi, è perché anche nei nostri luoghi di vita dobbiamo tenere il passo del mondo che cambia. Al meglio delle nostre possibilità e necessità.

Suggerimenti