Costretti a fare i conti con il rischio

di Piergiorgio Chiarini

A un anno esatto dal primo caso accertato di Covid nel Bresciano arriva una nuova stretta. L'ennesima di una lunga altalena scandita dal bollettino quotidiano di contagi e decessi. I numeri dell'ultima settimana non facevano ben sperare e così ieri per Brescia sono tornate le limitazioni con l'aggiunta della chiusura di tutte le scuole che mette in difficoltà tantissime famiglie costrette a riorganizzarsi in poche ore. Una scelta inevitabile? Forse sì, considerata la rapida diffusione del virus dovuta alle nuove varianti mentre la campagna di vaccinazione procede al rallentatore tra gli annunci e le dosi che non ci sono. La terza ondata temuta già dall'autunno sarebbe arrivata stando a quanto dichiarato dal coordinatore della campagna vaccinale lombarda Guido Bertolaso. Una situazione, ha aggiunto, che «va aggredita immediatamente». Sarà l'ultima? Chi lo può sapere? Siamo di fronte a un nuovo tornante di una vicenda (o di un incubo) che ha sconvolto le nostre vite e di cui non si vede la fine. Soprattutto siamo più indifesi perché avevamo costruito un mondo attorno al calcolo e all'eliminazione del rischio con la mania di rendere sicura ogni cosa. Una costruzione demolita dal virus. E da qui si riparte.

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