SEGNALI DAL VOTO

Da Roma a Torino si vince al centro

di Federico Guiglia

Stavolta non è difficile scoprire il significato politico del voto amministrativo suggellato coi ballottaggi. Se i candidati del centrosinistra hanno vinto quasi ovunque, e con distacchi che nelle principali città, da Roma e Torino ieri a Milano al primo turno, non lasciano consolazione agli sconfitti, le ragioni sono almeno due. La prima è che gli elettori hanno considerato migliori le persone proposte dalla coalizione a salda guida Pd, partito piglia-tutto, rispetto a quelle presentate dall’alleanza incardinata sul tandem Lega/Fdi. La seconda è che gli italiani hanno assecondato le forze politiche che con più chiarezza e determinazione sostengono il governo-Draghi nella mobilitazione per il vaccino, anziché quanti ne hanno invece osteggiato le misure decise e decisive, a cominciare dall’obbligo della strategica certificazione verde anche per lavorare. Chi ha colto la scelta di una popolazione che all’85 per cento s’è liberamente vaccinata, cioè il centrosinistra, è stato riconosciuto e premiato nell’urna in confronto a chi, Lega e Fdi, non ha perso occasione per «comprendere le ragioni» della minoranza dei No e Ni Vax. Posizione inconcepibile per un’opinione pubblica di destra moderata e silenziosa, che paradossalmente proprio alla legge, all’ordine e ai doveri del cittadino fa riferimento. Qui, al contrario, Salvini e Meloni hanno dato ascolto a chi disubbidiva, dubitava o dileggiava i provvedimenti del governo per contenere la pandemia, cioè la questione di gran lunga (...) segue a PAG.5

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