I 248 MILIARDI

Draghi e l'idea dell'Italia del futuro

di Federico Guiglia

Non promesse elettorali a breve scadenza, ma il piano nazionale di «ricostruzione e resilienza», cioè capacità di ripresa, che andrà nero su bianco in Europa per cambiare l’Italia nei prossimi dieci anni. Con un intervento all’insegna della sua materia, l’economia, Mario Draghi ha mostrato alla Camera perché è stato scelto dal Quirinale alla guida di un governo di unità nazionale. Ha illustrato una certa idea dell’Italia da 248 miliardi, dichiarandosi sicuro che il grande sogno sarà coronato: «Sono certo che l’onestà, l’intelligenza, il gusto del futuro prevarranno sulla corruzione, la stupidità e gli interessi costituiti. Ho fiducia nel mio popolo, quando l’emergenza ci chiama alla solidarietà e alla responsabilità». Riforme strutturali e nuovi investimenti per colmare tre divari: fra Nord e Sud, tra uomini e donne, fra generazioni. C’è la visione di un Paese e del suo destino nelle sei missioni previste fra ecologia e digitalizzazione, infrastrutture e mobilità, passando da settori come sanità e istruzione, cultura e turismo. Obiettivo delle 330 pagine in partenza per Bruxelles per la ripartenza dell’Italia dopo la pandemia sono l’ammodernamento della giustizia e della pubblica amministrazione, la semplificazione, le liberalizzazioni. È come se Draghi avesse preso e mescolato con concretezza quello che la politica ha detto - ma non fatto - negli ultimi anni, indicando una credibilità di dati e di date per realizzare gli impegni. Un traguardo ambizioso che mai potrebbe raggiungere, senza il sostegno del Parlamento e l’ingegnosa tenacia degli italiani.

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