L’EDITORIALE

Far pagare le cure ai no vax è un'idea

di Ferdinando Camon

Si fa strada un'idea: quelli che non vogliono vaccinarsi contro il Covid, se per caso se lo beccano e hanno bisogno di ricovero, si paghino tutto. Hanno rifiutato le istruzioni e le raccomandazioni della Sanità, l'hanno sfidata. Erano sicuri che il virus o non esiste, o non è contagioso o non è grave: secondo loro il virus può darti al massimo un'influenza, il vaccino può darti la morte. C’è dietro un complotto mondiale. Si discute se costringerli alla vaccinazione o lasciargli la libertà. Sono dell'idea che deve prevalere l'interesse più grande. Se uno fa l'insegnante e, non vaccinandosi, mette a rischio la salute dei suoi studenti. Gli insegnanti che non han fatto e non han prenotato la vaccinazione sono ancora più di duecentomila. Dicono che non vaccinarsi è un diritto. E se nel frattempo qualcuno si becca il virus e si ammala? È qui che dovrebbe scattare l'obbligo di pagarsi tutto. I non vaccinati passano per eroi in famiglia: papà sfida lo Stato, che grande! Ma se il papà appare in tv macerato dalla malattia, quell'aria di grandezza e di invincibilità svanisce. Quelli che non vogliono vaccinarsi dicono di usare la mascherina e rispettare la distanza e che questo basta. In realtà non basta, la vera difesa dalla malattia è il vaccino. Avanza la proposta che a settembre i ragazzi vaccinati possano tornare a scuola e i non-vaccinati facciano la dad, la didattica a distanza. Che soluzione è? Entrare a scuola è un vantaggio enorme. È così che i ragazzi imparano. Tenerli a casa pur di non fargli il vaccino? Due errori in uno. Un danno fisico e un danno culturale.

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