SCENARI ECONOMICI

Il capitale in cerca dell'etica d'impresa

di Franco A. Grassini

Siamo tutti coscienti che, quando la brutta crisi economica e sociale in corso sarà superata, il predominante sistema capitalista ora in auge nel mondo occidentale dovrà essere modificato per rendere la vita più giusta e vivibile per tutti e non soltanto per gruppi più o meno privilegiati. Sino a oggi il sistema produttivo, oltre a essere una delle cause del mutamento climatico e avere indubbie responsabilità sulle brutte conseguenze per la qualità della vita di una grande percentuale di esseri umani, ha invaso i cervelli e i cuori della maggioranza dei cittadini. Va riconosciuto che molte imprese in tutto il mondo si stanno rendendo conto dei pericoli che corriamo e cercano con convinzione di modificare i loro comportamenti. I problemi che si devono affrontare per migliorare il sistema sono molti e complessi. In primo luogo c’è quello degli obiettivi da perseguire. Puntare esclusivamente, come fanno alcune aziende, in specie quelle quotate in borsa, sul profitto da distribuire agli azionisti, non porta lontano. Occorre, inoltre, tener presente che le imprese danno lavoro e producono beni o servizi di cui godono i consumatori. Questi non solo non devono essere ingannati sulla qualità di quello che acquistano, ma devono avere complete informazioni sul prodotto per fare scelte consapevoli. Due sono le vie per migliorare la situazione. La prima è cercare di diffondere una cultura nella quale ci si renda conto che tutti gli esseri umani hanno diritto a vivere in modo decente. Ma per poterlo fare non devono affidarsi in esclusiva allo sfruttamento di sostegni statali e misure pubbliche di salvaguardia. Se qualcuno ha perso il lavoro e non ne trova subito un altro (o dice di non riuscire a trovarlo), per ottenere il sussidio dovrebbe essere tenuto a svolgere un lavoro sociale adatto alle sue capacità, senza avere invece la possibilità di rifiutare la chiamata.La seconda strada percorribile è quella di incentivare le imprese a guardare lontano, innovare la propria tecnologia, cercare di ampliare i mercati e stare molto attente a tutelare e migliorare l'ambiente.Qui le agevolazioni fiscali possono avere un ruolo non trascurabile, ma difficilmente possono essere sufficienti per modificare il modo di pensare e il conseguente comportamento degli imprenditori più spregiudicati e cinici. Da noi in Italia abbiamo numerosi capitani d'azienda e manager molto capaci, ma con evidenza non ancora in numero sufficiente: non si deve dimenticare che le imprese pubbliche, libere da interferenze politiche, hanno avuto un ruolo molto importante negli anni del miracolo economico. È, quindi, possibile promuoverne di nuove.In sostanza, se il capitalismo tradizionale ha invaso, oltre all'economia, i cervelli e i cuori del mondo occidentale, conducendolo sull'orlo di crisi a ripetizione, con coraggio e volontà si può pensare a qualcosa di veramente nuovo: è auspicabile una svolta culturale profonda.

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