Il duello francese e i rischi per l'UE

di Franco A. Grassini

Il netto vantaggio conquistato da Emmanuel Macron su Marine Le Pen al primo turno delle presidenziali francesi non deve far pensare che il primo sarà facile vincitore al ballottaggio di domenica prossima, anche se questo indicano gli ultimi sondaggi. Ben il 57% degli elettori, infatti, ha scelto candidati di partiti di destra o di sinistra che considerano l’attuale presidente espressione di un sistema che loro pensano debba essere radicalmente cambiato e, di conseguenza, una cospicua parte potrebbe anche scegliere la candidata dell’opposizione, che non manca certo di capacità comunicative. Una scelta del genere rappresenterebbe un consistente pericolo non solo per la Francia, ma per l’Europa. Le Pen ha abbandonato gli slogan della campagna elettorale del 2017 quando sosteneva che la Francia doveva lasciare l’euro e ripristinare la pena di morte. Stavolta si è concentrata sul costo della vita. Con la guerra in Ucraina ha preso le distanze da Vladimir Putin, finora ammirato, affermando che è cambiato. Analogamente dichiara di non voler più imitare le scelte dell’ex inquilino della Casa Bianca, il controverso Donald Trump, anche se uno dei suoi più recenti slogan è “Restituiamo la Francia ai francesi”, che assomiglia molto al trumpiano “Facciamo di nuovo grande l’America”. La sua recente dichiarazione relativa alla Nato, definita come un’organizzazione guerrafondaia, fa pensare intenda - in caso di vittoria - almeno far uscire la Francia dalla stessa, in un momento in cui nazioni pacifiste come Svezia e Finlandia, spaventate dall’aggressività dalla Russia di Putin, pensano invece di aderire. Se Charles De Gaulle, presidente all’Eliseo dal 1959 al 1969, non avesse impedito la formazione di un esercito europeo oggi saremmo più sicuri. Anche l’ammirazione per il poco liberale Viktor Orban, il leader magiaro, la dice lunga sulle opinioni de Marine Le Pen. Certamente non conforme alla civiltà occidentale è il divieto che vorrebbe imporre, con multe di un certo spessore, ai musulmani di indossare in luoghi pubblici cappucci, palandrane, veli e abiti conformi alla loro religione. Questo atteggiamento rischia di accrescere le tensioni razziali, che Oltralpe già certamente non mancano. In sostanza l’eventuale vittoria di Marine Le Pen al ballottaggio per le presidenziali in Francia metterebbe, a nostro avviso, in cattiva luce il possibile futuro dell’intera Unione europea. A parte la personale speranza che tale eventualità non abbia luogo, dobbiamo comunque prepararci a pensare a una Ue che, anche se dovesse perdrere Francia, Ungheria e forse Polonia, si rafforzi e possa vivere decentemente in un mondo sempre più diviso e conflittuale.

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