BUONI PROPOSITI

Il portale «virtuale» ancora non basta

di Alberto Bollis

Preparatevi: avremo anche gli «stargate», sorta di giganteschi marchingegni a realtà aumentata in grado – nelle intenzioni - di interconnettere in maniera virtuale gli accadimenti bresciani con quelli bergamaschi. Superando la fantascienza e le ataviche rivalità, le due sponde dell’Oglio sembrano così lanciate verso una fratellanza impensabile prima del Covid e che ora vede i due capoluoghi addentrarsi a braccetto nell’atteso 2023 della Capitale della cultura. Tuttavia, in genere è meglio evitare trionfalismi ed entusiasmi ancora acerbi. E allora aggrappiamoci a quel termine, «virtuale», che birichinamente fa oggi capolino a ricordarci come ai buoni propositi poi dovrebbe sempre seguire la sostanza. Solo con la concreta collaborazione e con l’unità d’intenti a tutti i livelli, dai primi cittadini alle altre istituzioni territoriali, dai leader delle categorie produttive al mondo della cultura, fino ad arrivare alle popolazioni nel loro insieme, alla «base», la riuscita dell’anno di manifestazioni parallele e intrecciate di BgBs2023 potrà infine dirsi davvero compiuta. Esclusi a priori i gemellaggi tra tifoserie calcistiche a causa di insanabili antagonismi, c’è però ancora tanto da lavorare su tutti gli altri fronti, nonostante il tempo a disposizione prima della cerimonia inaugurale del 20 gennaio sia agli sgoccioli. Serve uno sforzo imponente, trasversale, unidirezionale, affiatato, tanto dei bresciani quanto dei bergamaschi. Ce la faremo? Non dovremo aspettare molto per saperlo.

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