NESSUNA ILLUSIONE

Il realismo di super Mario per il Paese

di Stefano Valentini

Niente false illusioni. Al punto che Mario Draghi, con la consueta franchezza, nella sua terza conferenza stampa, indetta per spiegare e non per vendere fumo, si rifiuta perfino di indicare una data per le «riaperture in sicurezza». Ma il suo messaggio è incoraggiante: quanto più rapidamente si vaccineranno le categorie veramente a rischio, cioè i cittadini dai 75 anni in su, tanto prima ripartiranno le attività economiche. «Ma con che coscienza ci sono persone che saltano la lista d’attesa, pur sapendo che in questo modo si lasciano esposti a concreto rischio di morte i più fragili?», si indigna Draghi, che cita esempi di «giovani» immunizzati in quell’ampio mondo sanitario che non si trova tutto in prima linea contro il virus. Dunque è all’insegna del realismo che il presidente del Consiglio snocciola il suo pane al pane e dittatore al dittatore a Erdogan dopo lo sgarbo subìto da Ursula von der Leyen, la presidente della Commissione europea lasciata senza sedia ad Ankara. Fermi nelle convinzioni, dice, ma anche con Erdogan l’Europa deve pur cooperare. Tuttavia, la precedenza di Draghi è la vaccinazione. Conferma l’obiettivo delle 500 mila dosi al giorno. Ricorda che lui stesso si è vaccinato con AstraZeneca. Dice che le Regioni più avanti nelle immunizzazioni di anziani potranno ripartire prima. E parla di un piano per la riapertura delle fiere e la ripresa del turismo. La fiducia che Draghi prospetta dipenderà non dagli annunci, ma dai fatti. È questa la sua scommessa e la scommessa che la politica ha fatto su di lui.

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